Aeroporto di Reggio, costi alle stelle e tempi più lunghi: servono dati certi sull’impatto dei voli

L’ammodernamento dello scalo passa da 11 a oltre 20 milioni e la consegna slitta di un anno, al 2026. Intanto Barcellona e Valencia volano con tassi di riempimento superiori al 90%

Roberto Occhiuto pubblica un video autocelebrativo in cui sostiene che, grazie alla sua azione, la Calabria – e in particolare Reggio Calabria – stiano vivendo un boom di turisti provenienti da tutta Europa, grazie al rilancio dell’aeroporto di Reggio Calabria e agli accordi strategici innanzitutto con la compagnia Ryanair e poi con tutte le altre compagnie. A fine luglio pubblicò un altro post con una scritta cubitale: “Calabria, mai così tanti turisti”, con sottofondo una foto con una coda di turisti che si allungava al di fuori del Museo della Magna Grecia.

Nel nuovo video di ieri, uno dei tanti testimonial afferma: “È bello vedere Reggio così, con tutta questa gente, con questa affluenza di turismo, con tanti francesi, inglesi, gente del nord.” Un’altra afferma: “Onestamente c’è più movimento rispetto agli altri anni.” Ancora: “Ho visto una crescita di molti turisti, sia italiani che dagli altri Paesi: Polonia, Germania. So per certo che la Calabria è molto più pubblicizzata all’estero. Si vedono tanti turisti.” E poi: “Sì, vedo crescere molto la Calabria, ma soprattutto Reggio, perché io sono una reggina doc, nata e cresciuta. Ho provato ad andare via, ma sono ritornata alle mie origini.”

Nel nuovo video di ieri, uno dei tanti testimonial afferma: “È bello vedere Reggio così, con tutta questa gente, con questa affluenza di turismo, con tanti francesi, inglesi, gente del nord.” Un’altra afferma: “Onestamente c’è più movimento rispetto agli altri anni.” Ancora: “Ho visto una crescita di molti turisti, sia italiani che dagli altri Paesi: Polonia, Germania. So per certo che la Calabria è molto più pubblicizzata all’estero. Si vedono tanti turisti.” E poi: “Sì, vedo crescere molto la Calabria, ma soprattutto Reggio, perché io sono una reggina doc, nata e cresciuta. Ho provato ad andare via, ma sono ritornata alle mie origini.”

Tocca all’operaio al cantiere del nuovo terminal dell’aeroporto: “Io sono calabrese e con i miei colleghi stiamo lavorando, ce la stiamo mettendo tutta. Facciamo in modo che al più presto possibile questo aeroporto sia terminato. Poi Reggio Calabria lo merita.” Un altro: “In tanti anni non si è mai vista una così grande mole di lavoro nelle infrastrutture, specialmente nei trasporti.” Infine, un barman: “Credo che l’afflusso di persone da fuori sia tangibile, basta fare una passeggiata su Corso Garibaldi e sulla via Marina per vedere coppie di persone con i trolley che passeggiano ammirando le bellezze della nostra città.”

Non parliamo dell’addetta della società di autonoleggio che afferma di avere tutti i mezzi fuori, o del giovane che ha riconvertito l’appartamento che aveva in un B&B. Dico subito che non credo siano testimonianze concordate o pilotate. Sicuramente a Reggio c’è una forte attenzione e tante speranze, come dice sempre un testimonial: “Dopo tanto tempo, qualcosa si muove.”

Purtroppo, però, non è con le sensazioni o con la singola attività economica che si fa un bilancio complessivo. Non è certamente compito del cittadino o del lavoratore fare analisi dettagliate sull’operazione potenziamento voli sugli aeroporti della Calabria. L’analisi la dovrebbe fare Roberto Occhiuto, l’assessorato al turismo, la Sacal, sui dati reali del volato, scomponendo i dati di arrivi e partenze, di arrivi e presenze turistiche. E l’opposizione non dovrebbe essere timida, ma pretenderli.

Premessa

L’operazione potenziamento dei voli – ci è stata spiegata da Roberto Occhiuto – nasce con l’intento di potenziare il turismo in Calabria. Così come i tanti grandi eventi finanziati dalla Regione Calabria: a partire dal Capodanno Rai, passando per il Magna Graecia Film Festival e arrivando al Vinitaly and the City a Sibari.

L’obiettivo che Occhiuto si è posto in questi quattro anni è quello di allargare la stagione turistica e incrementare il numero di arrivi e presenze.

Abbiamo due dati da valutare: nel suo rapporto sulla Calabria, la Banca d’Italia dice che nel 2024 abbiamo avuto un incremento del 3% rispetto al 2023, ma non recuperiamo ancora le percentuali pre-Covid del 2018. Quindi va a farsi benedire lo slogan “In 4 anni più che in 40”. Ma non solo: a luglio sono usciti i dati dell’Istat che segnalano un calo degli arrivi nel 2024 dell’1,2%; rispetto al 2019 un calo del 7,7%. Nei pernottamenti abbiamo avuto uno striminzito +0,5% rispetto al 2023, e un -14,4% rispetto al 2019.

L’unico dato positivo viene registrato a Tropea e sulla sua costa, dove c’è stato un incremento. Per quanto riguarda la provincia di Reggio Calabria, abbiamo avuto un calo degli arrivi del 17% rispetto al 2023, precisamente -22% di italiani e +3% di stranieri. E la stagione 2025 come è andata? Non lo so. Aspettiamo i dati dell’Osservatorio del turismo regionale e a settembre dovrebbe uscire il nuovo rapporto del secondo quadrimestre (maggio/agosto), visto che il primo aveva segnalato un +10% di turisti tra gennaio/aprile 2025.

Segnalo semplicemente le lamentele di molti operatori turistici che parlano di una stagione fiacca a giugno e luglio, in ripresa ad agosto e con buone speranze a settembre. In ogni caso, associazioni che fino all’anno scorso diffondevano ottimismo, quest’anno sono caute e pessimiste.

Turismo e trasporti

Avere più trasporti aerei non significa necessariamente avere più turismo in arrivo. Può darsi benissimo che il turismo sia in uscita: che calabresi e messinesi prendano l’aereo per trascorrere qualche weekend in una capitale europea, grazie ai voli finanziati dalla Regione Calabria.

Non si capisce perché, con i soldi dei calabresi, dobbiamo finanziare il turismo in Catalogna, a Londra, a Cracovia e così via. Così come non si capisce perché la Regione Sicilia non contribuisca a questi voli, che sono utilizzati da tanti siciliani.

La Regione Calabria dovrebbe assicurare i voli per le principali città italiane e verso qualche capitale estera. Non c’è bisogno che ci dissanguiamo per drogare l’offerta dei voli verso mete che possono essere raggiunte facendo scalo a Roma o a Milano. Salvo che non venga dimostrato che quei voli siano utilizzati da spagnoli, polacchi, slovacchi, per venire a trascorrere le vacanze qui da noi e quindi incrementare la nostra economia.

Segnali pericolosi

Drogare il sistema dei trasporti alla lunga non paga e c’è il rischio del crollo. Così come è un errore terribile affidare tutta la commercializzazione a un solo soggetto. Già questo è un errore nell’attività industriale: tante piccole imprese sono fallite dopo che la casa madre ha subito una crisi nelle vendite. Lo stesso sta succedendo all’aeroporto di Bergamo, che è stato il primo scalo su cui Ryanair ha puntato in Italia costruendo il suo hub. I rapporti tra l’aeroporto di Bergamo e Ryanair sono in crisi perché la società aeroportuale di Bergamo vorrebbe ridurre i contributi dati, mentre Ryanair pretende di ricevere la stessa cifra.

Secondo il Corriere della Sera, dal 2009 al 2024 la società aeroportuale di Bergamo avrebbe speso 500 milioni di euro per contributi, di cui ben 400 milioni sono andati a Ryanair. Quello che sta succedendo a Bergamo sta già accadendo in Calabria. Noi contribuiamo fortemente ai voli Ryanair, per quanto riguarda i servizi aeroportuali e non solo. La Regione Calabria, per il solo 2024, ha dato 10 milioni di euro alla Sacal per il sostegno alle rotte aeree.

Per il 2025 la Sacal ha rendicontato una spesa con fatture EasyJet e Ryanair per un importo complessivo di 9.749.300,50 euro. La Regione Calabria ha già anticipato alla Sacal 9.500.000 euro, da rendicontare successivamente a fine anno. Alla Ryanair abbiamo affidato anche la promozione turistica sui social in Italia e nel mondo per ben 4 anni, a colpi di milioni di euro. Ecco perché servirebbero programmazione, lungimiranza e un piano di sviluppo serio, non basato solo sulla facile propaganda.

E un segnale di scricchiolio sta già arrivando. ITA ha cancellato, per la stagione invernale, uno dei due voli Milano/Reggio Calabria. Si è cercato di minimizzare l’avvenimento, poi è arrivato il comunicato di ITA a spiegare i motivi della cancellazione: “La valutazione economica ha dato un esito fortemente negativo, con una perdita considerevole.” Gonfiare il mercato favorendo altri operatori poi porta a buttare fuori operatori del calibro di ITA / Lufthansa. Gli stessi dati di riempimento dei voli Ryanair sono, su alcune destinazioni, ondeggianti e al limite.

Il volo Lamezia/Londra, secondo l’analisi di aeroporticalabria.com, a giugno ha avuto un riempimento dell’81%.
Scrive il sito: “Numeri quasi discreti, ma i posti offerti rimangono troppi. A giugno 2023 si registrò un riempimento del 96%.” Poi abbiamo il volo Reggio Calabria/Londra, con un riempimento, sempre a giugno, del 76%. Ottimi numeri invece, sopra il 90%, per Barcellona e Valencia.

Aerostazione di Reggio

Sempre il sito aeroporticalabria.com ci informa che i costi per i lavori di ammodernamento dell’aeroporto di Reggio Calabria sono aumentati. Nel 2022 era prevista una spesa di 11 milioni di euro, finanziati con il CIS Volare. Poi l’importo, nel corso di questi anni, è aumentato a 16 milioni, e ora siamo arrivati a oltre 20 milioni. Un incremento, in 4 anni, di quasi il 100%.

Attualmente i pagamenti ammontano a oltre 3 milioni di euro e l’opera dovrebbe essere consegnata a fine 2026. In questi anni sulla stampa si parlava di dicembre 2025. Forse a dicembre verrà consegnato solo il piano terra. Un anno di ritardo, e il nuovo presidente vedrà il da farsi.

Conclusioni

Tutti siamo contenti che ci siano tanti voli dalla e per la Calabria, ma Roberto Occhiuto è sicuro che i tanti soldi spesi in questa operazione abbiano un ritorno economico importante per la Calabria? Il nuovo presidente fornisca non solo i dati generali, ma anche quelli analitici: arrivi e presenze, dati sulle partenze e sugli arrivi da ogni aeroporto, numero di calabresi che hanno utilizzato questi voli, numero di siciliani, numero di stranieri arrivati in Calabria con questi voli, presenze nelle strutture ricettive.

Dati che dovrebbero essere presentati in campagna elettorale, e che l’opposizione dovrebbe pretendere. Altrimenti tutto si riduce a propaganda live, a parole al vento.

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