Aggressione nel carcere di Reggio, detenuto prende a pugni un agente per farsi trasferire

Il poliziotto ha rimediato lesioni giudicate guaribili in 5 giorni. L'Osapp lancia un appello al governo: serve urgentemente un decreto carceri

Un detenuto del carcere di Reggio Calabria – San Pietro, appartenente al circuito di media sicurezza, “presumibilmente vicino alla criminalità organizzata”, ha aggredito un assistente della Polizia penitenziaria, colpendolo con diversi pugni per futili motivi. Lo rende noto il sindacato Osapp. “Secondo quanto riferito – afferma Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto Osapp – il gesto sarebbe stato messo in atto allo scopo di ottenere un trasferimento verso un’altra sede di suo gradimento”.

Prognosi di 5 giorni

Prognosi di 5 giorni

L’assistente aggredito è stato immediatamente soccorso e accompagnato in ospedale dove gli è stata diagnosticata una prognosi di 5 giorni.
“Siamo di fronte – prosegue Montesano – all’ennesimo episodio di violenza contro i nostri colleghi, un fenomeno che si aggrava di giorno in giorno e che trova terreno fertile nella cronica assenza di personale e nel collasso del sistema penitenziario”.

Condizioni insostenibili

La situazione, in particolare in Calabria, riferisce il sindacato, “è ormai insostenibile: si registra una carenza di circa 100 unità di Polizia penitenziaria, mentre a livello nazionale mancano oltre 17.000 agenti. A ciò si aggiunge un sovraffollamento di oltre 16.000 detenuti rispetto alla capienza regolamentare, con conseguenti turnazioni estenuanti, carichi di lavoro eccessivi e la compressione dei diritti fondamentali degli operatori, spesso nell’indifferenza delle istituzioni e di un’amministrazione penitenziaria regionale assente”.

Appello al governo

“Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il governo Meloni – prosegue Montesano – hanno il dovere di intervenire subito per fermare questa vera e propria carneficina. È un obbligo morale, politico e giuridico garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure a donne e uomini della Polizia Penitenziaria, ormai stremati nelle forze e mortificati nel morale”. “Non bastano più proclami o annunci. Serve immediatamente – conclude Montesano – un decreto carceri per affrontare l’emergenza, ridurre la densità detentiva, rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria”. (Ansa)

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