Aggressioni al Pronto Soccorso di Lamezia: la Cgil chiede un cambio di rotta

Dopo l’ennesimo episodio di violenza contro il personale sanitario, il sindacato lancia l’allarme: servono interventi strutturali, non misure tampone

L’ultima aggressione ai danni del personale sanitario del Pronto Soccorso di Lamezia Terme riaccende i riflettori su una questione ormai cronica: l’assenza di condizioni di sicurezza adeguate per chi ogni giorno garantisce il diritto alla salute e alla cura.

A intervenire sulla vicenda sono Enzo Scalese, segretario generale della CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, e Franco Grillo, segretario della Funzione Pubblica CGIL della stessa area, che esprimono «profonda solidarietà a tutto il personale medico, infermieristico e socio-sanitario coinvolto», chiedendo al contempo una riflessione seria e urgente sul tema della sicurezza nei reparti di emergenza.

«Non possiamo continuare a considerare la violenza come un elemento inevitabile – affermano Scalese e Grillo –. È urgente rimuovere le criticità che alimentano questo clima di insicurezza, a partire dalla grave carenza di personale, che aggrava le pressioni sui lavoratori e li espone a ulteriori rischi».

Il sindacato sottolinea che il Pronto Soccorso di Lamezia necessita di «un sistema di protezione efficace e continuo, che non si limiti a intervenire dopo l’aggressione, ma che sia in grado di prevenirla».

«Questi episodi – proseguono – colpiscono al cuore l’impegno quotidiano di chi, con professionalità e spirito di sacrificio, rappresenta la prima linea della risposta sanitaria. È inammissibile che un luogo deputato alla cura si trasformi in teatro di violenze».

La CGIL Area Vasta chiede un cambio di paradigma nella gestione della sicurezza e dell’organizzazione del lavoro nei presidi d’emergenza, e invita l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ad aprire subito un confronto.

«È necessario un investimento concreto in personale, tecnologie e misure di sicurezza. Garantire un ambiente sereno a chi lavora è un dovere imprescindibile verso tutti i cittadini che chiedono salute e dignità», concludono Scalese e Grillo.

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