“Al termine di 9 anni e 8 mesi alla guida del porto di Gioia Tauro e della Autorità di Sistema Portuale calabrese, lascio oggi il mio incarico e questa terra bellissima. Sono stati anni splendidi e solitari, intervallati da crisi drammatiche e primati commerciali, ma soprattutto caratterizzati da una ritrovata ‘piena occupazione’ e da una produttività degna di porti situati ad altre latitudini”. Lo afferma Andrea Agostinelli in un messaggio di saluto. Al suo posto arriva l’avvocato Paolo Piacenza al quale il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha conferito l’incarico di commissario straordinario dell’Autorità.
“Anche nei momenti più bui, Covid, Ets, crisi del Mar Rosso – prosegue – Gioia Tauro ha dimostrato una resistenza eccezionale e questo grazie ad armatori e terminalisti che hanno magnificamente messo a frutto gli enormi spazi portuali e le banchine così performanti del nostro porto. Conoscere Gianluigi Aponte e la famiglia Grimaldi, ma anche Filippo Callipo, è stato un privilegio professionale indimenticabile, e la sinergia con tali operatori di livello mondiale è stato il segreto del successo di questa avventura. Ma ancora più emozionante è stato condividere le iniziali incertezze, le preoccupazioni, la macelleria sociale di 400 licenziamenti ed infine i sorrisi delle maestranze portuali che sono state il ‘motore’ della rinascita, giustamente orgogliose di essere state artefici di tale successo, unitamente ad un programma di finanziamento privato ma anche pubblico imponente ed interamente realizzato.
Nuovissime grues, il gateway ferroviario e la banchina ‘Eranova’ di ponente, solo per fare qualche esempio, ma anche lo splendido lungomare del Portovecchio di Crotone e gli avveniristici nuovi alloggi consegnati alla Guardia costiera di Gioia Tauro”.
Agostinelli rivolge quindi un plauso alle forze dell’ordine ed alla Agenzia delle Dogane e Monopoli, “che contribuiscono in modo così incisivo a smentire, spero per sempre, la pessima ‘fama’ del nostro porto” in merito all’arrivo di cocaina. “La legalità, la trasparenza e la correttezza amministrativa – afferma – hanno sempre costituito la nostra stella polare! A noi la ‘ndrangheta ha fatto schifo davvero”.
“Al Governo nazionale e a quello regionale – afferma ancora Agostinelli – la pressante raccomandazione di tutelare maggiormente un ‘unicum’ così peculiare, un gioiello del nostro Meridione che ha progetti e potenzialità per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Che l’attenzione al Sud ed al suo riscatto non sia lo sterile slogan ascoltato mille volte: per mantenere e magari promuovere Gioia Tauro nell’attuale ranking dei porti del Mediterraneo servono investimenti, cospicui ma non ciclopici, che l’Autorità di Sistema non potrà affrontare da sola, nei cinque porti della sua giurisdizione”. (Ansa)
“Anche nei momenti più bui, Covid, Ets, crisi del Mar Rosso – prosegue – Gioia Tauro ha dimostrato una resistenza eccezionale e questo grazie ad armatori e terminalisti che hanno magnificamente messo a frutto gli enormi spazi portuali e le banchine così performanti del nostro porto. Conoscere Gianluigi Aponte e la famiglia Grimaldi, ma anche Filippo Callipo, è stato un privilegio professionale indimenticabile, e la sinergia con tali operatori di livello mondiale è stato il segreto del successo di questa avventura. Ma ancora più emozionante è stato condividere le iniziali incertezze, le preoccupazioni, la macelleria sociale di 400 licenziamenti ed infine i sorrisi delle maestranze portuali che sono state il ‘motore’ della rinascita, giustamente orgogliose di essere state artefici di tale successo, unitamente ad un programma di finanziamento privato ma anche pubblico imponente ed interamente realizzato.
Nuovissime grues, il gateway ferroviario e la banchina ‘Eranova’ di ponente, solo per fare qualche esempio, ma anche lo splendido lungomare del Portovecchio di Crotone e gli avveniristici nuovi alloggi consegnati alla Guardia costiera di Gioia Tauro”.
Agostinelli rivolge quindi un plauso alle forze dell’ordine ed alla Agenzia delle Dogane e Monopoli, “che contribuiscono in modo così incisivo a smentire, spero per sempre, la pessima ‘fama’ del nostro porto” in merito all’arrivo di cocaina. “La legalità, la trasparenza e la correttezza amministrativa – afferma – hanno sempre costituito la nostra stella polare! A noi la ‘ndrangheta ha fatto schifo davvero”.
“Al Governo nazionale e a quello regionale – afferma ancora Agostinelli – la pressante raccomandazione di tutelare maggiormente un ‘unicum’ così peculiare, un gioiello del nostro Meridione che ha progetti e potenzialità per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Che l’attenzione al Sud ed al suo riscatto non sia lo sterile slogan ascoltato mille volte: per mantenere e magari promuovere Gioia Tauro nell’attuale ranking dei porti del Mediterraneo servono investimenti, cospicui ma non ciclopici, che l’Autorità di Sistema non potrà affrontare da sola, nei cinque porti della sua giurisdizione”. (Ansa)