Ammonimento per atti persecutori a un uomo di 55 anni, vittima la consigliera comunale Maria Rosaria Nesci

La donna rompe il silenzio e rende pubblica la sua azione: denunciare è giusto, lo Stato non lascia mai sole le donne

Un provvedimento di ammonimento è stato emesso dal questore di Vibo Valentia nei confronti di un uomo di 55 anni ritenuto responsabile di reiterati comportamenti persecutori ai danni della consigliera comunale Maria Rosaria Nesci. Una decisione assunta al termine degli accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine, che hanno fatto emergere un quadro di condotte gravi, protratte nel tempo e capaci di incidere in maniera significativa sulla vita della vittima.

Azioni minatorie e denigratorie

Azioni minatorie e denigratorie

Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe messo in atto una serie di azioni minatorie, denigratorie e diffamatorie, sia in modo diretto sia attraverso l’uso dei social network. Messaggi ripetuti e mirati, tali da alterare le abitudini di vita della consigliera e a generare un persistente stato di allarme. In alcuni casi, le offese sarebbero state veicolate anche tramite i figli minori di Nesci, aggravando ulteriormente il contesto. Agli episodi online si sarebbero aggiunti momenti di intimidazione diretta, con gesti dal chiaro significato minatorio avvenuti in occasione di incontri casuali. Elementi che, nel loro insieme, hanno portato all’adozione di un provvedimento di natura preventiva, volto a interrompere ogni comportamento persecutorio e a richiamare formalmente l’autore dei fatti a una condotta corretta.

Ammonimento del questore

L’uomo, informato dell’avvio del procedimento, non ha presentato memorie difensive. Il questore ha quindi disposto l’ammonimento, invitandolo a cessare qualsiasi forma di molestia o pressione nei confronti della consigliera e segnalando la possibilità di intraprendere un percorso di supporto e responsabilizzazione. Maria Rosaria Nesci ha voluto rendere pubblica la propria esperienza per lanciare un messaggio chiaro. “Per molto tempo mi sono sentita sola ad affrontare questa situazione – ha dichiarato – vivendo momenti di forte sconforto. Ma è giusto denunciare e chiedere aiuto allo Stato. Anche se i tempi possono sembrare lunghi, la giustizia arriva e le donne non vengono lasciate sole”.

Mai sottovalutare i segnali

La consigliera ha inoltre sottolineato l’importanza dell’ascolto ricevuto e del confronto diretto con il questore Rodolfo Ruperti, al quale ha potuto raccontare personalmente la vicenda e fornire le prove raccolte. Un passaggio che ha contribuito alla piena comprensione dei fatti e alla conseguente adozione del provvedimento. Un caso che riporta l’attenzione sul peso delle molestie reiterate e sull’importanza di non sottovalutare segnali che, nel tempo, possono trasformarsi in una vera e propria forma di pressione e intimidazione. E che conferma come la denuncia resti uno strumento fondamentale di tutela e prevenzione.

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