Apertura rinviata per la Don Bosco-Garibaldi: ragazzi senza scuola fino al 22 settembre

Si riaccende il dibattito sulla programmazione e la capacità dell'amministrazione di palazzo "Luigi Razza" di rispettare i tempi degli interventi

A pochi giorni dall’inizio ufficiale dell’anno scolastico, il Comune di Vibo Valentia annuncia lo slittamento dell’apertura del plesso “Don Bosco-Garibaldi”, uno degli istituti più grandi della città con circa 1.500 alunni tra primaria e secondaria di primo grado. Con un’ordinanza firmata dal sindaco Enzo Romeo, l’avvio delle lezioni in presenza viene posticipato al 22 settembre 2025, ben oltre la data prevista per l’inizio delle attività scolastiche in Calabria, fissata per il 16 settembre.

Non sono bastati 4 anni di lavori

Non sono bastati 4 anni di lavori

La decisione – spiega il provvedimento – si rende necessaria per completare “residuali e piccoli interventi” dopo i lavori di adeguamento sismico, ristrutturazione e sistemazione logistica che hanno interessato l’edificio. Prima del ritorno degli studenti e del personale, si procederà anche a una pulizia straordinaria e all’organizzazione definitiva degli spazi didattici.

Rinvio contingibile e urgente

Per il Comune si tratta di un rinvio “contingibile e urgente” per garantire la sicurezza e condizioni ottimali all’avvio dell’anno scolastico. La stessa richiesta era stata avanzata dalla dirigente scolastica, Domenica Cacciatore. Ma per famiglie e personale scolastico la decisione arriva come una doccia fredda: più di duemila persone tra studenti, insegnanti e Ata dovranno organizzarsi in fretta per altre due settimane senza lezioni in presenza.

Non sarà possibile recuperare

L’ordinanza non chiarisce come verranno recuperati i giorni persi né se saranno attivate misure alternative. In questo senso non ci potranno essere soluzioni. Perché per i ragazzi della Don Bosco-Garibaldi ci saranno 5 giorni in meno di scuola poiché a posticipare l’avvio delle lezioni non è stata una decisione della dirigente bensì del Sindaco con ordinanza “contingibile e urgente”.

L’incapacità degli uffici

L’istituto “Don Bosco-Garibaldi” rappresenta un punto nevralgico per la città: chiudere – anche solo temporaneamente – un plesso di queste dimensioni significa impattare sull’intero sistema scolastico cittadino. La vicenda riaccende il dibattito sulla programmazione e sulla capacità (o incapacità) dell’amministrazione, degli apparati tecnici e burocratici del Comune e, in particolare, dell’assessorato ai Lavori pubblici – che molto spesso non è in condizione di dare risposte adeguate agli uffici della pubblica istruzione – di rispettare i tempi degli interventi pubblici.

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Scuola Garibaldi-Don Bosco, dopo 4 anni di lavori in bilico l’avvio delle lezioni (video)

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