Appalti Anas a Reggio, tutti assolti i quindici imputati

Nei loro confronti l'accusa di associazione per delinquere con l'aggravante mafiosa, intestazione fittizia di beni corruzione e truffa

Tutti assolti i 15 imputati del processo, denominato “Camaleonte”, per le presunte infiltrazioni della ’ndrangheta nei lavori di manutenzione straordinaria di un sovrappasso a “Gallico” di Reggio Calabria appaltati dall’Anas all’impresa di costruzioni “Doc srl” di Napoli per un importo di oltre 860 mila euro. Il processo era scaturito da un’inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria. Il Tribunale di Reggio Calabria (presidente Cristiana Maria De Pasquale) ha assolto gli imprenditori Nilo e Giuseppe Morfù e Nicola De Santis, titolari e rappresentante legale della “Morfù srl”; Michelangelo De Angelis e Domenico Musolino; Felice Cappelluccio, titolare della “Doc srl”, i dirigenti di quest’ultima società Diana e Ornella Capretto e Vincenzo De Falco e l’operaio Antonino Cilona.

Assolti anche i dipendenti dell’Anas Giovanni Fiordaliso, Maurizio Raso, Palmiero Quattrocchi Cecala, Luigi Ferro e Angelo Giuseppe Marturano.
Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, con l’aggravante mafiosa, finalizzata all’intestazione fittizia; trasferimento fraudolento di valori; abuso d’ufficio; induzione indebita a dare o promettere utilità; abuso d’ufficio; corruzione e truffa ai danni dello Stato.
 Il Tribunale ha accolto le tesi del collegio difensivo composto, tra gli altri, dall’avvocato Marco Gemelli, il quale, nel corso del processo, aveva sollevato l’eccezione di inutilizzabilità delle intercettazioni registrate nel corso delle indagini. Intercettazioni su cui poggiava gran parte dell’impianto accusatorio.

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