Arbitro impedisce a un disabile di seguire la partita da bordo campo, scoppia la polemica

La vicenda ha avuto anche una coda politica. È intervenuto anche il sindaco, che ha scritto ai vertici dell'Associazione Italiana Arbitri

Avrebbe voluto seguire sulla sua carrozzina la partita della squadra di calcio di cui è tifoso da bordocampo, di fianco alle panchine della due società, come altre volte in passato, ma non gli è stato consentito per decisione dell’arbitro.

È successo a Guardavalle, in provincia di Catanzaro, dove Vincenzo Soverino, affetto da Sla, presidente onorario provinciale dell’Aisla e già consigliere di giunta nazionale della Federazione italiana per il superamento dell’Handicap (Fish), ha lamentato di essersi visto negare, domenica scorsa, la possibilità di assistere da bordocampo all’incontro di calcio valevole per il Campionato di promozione B tra Il Guardavalle e la Virtus Rosarno.

È successo a Guardavalle, in provincia di Catanzaro, dove Vincenzo Soverino, affetto da Sla, presidente onorario provinciale dell’Aisla e già consigliere di giunta nazionale della Federazione italiana per il superamento dell’Handicap (Fish), ha lamentato di essersi visto negare, domenica scorsa, la possibilità di assistere da bordocampo all’incontro di calcio valevole per il Campionato di promozione B tra Il Guardavalle e la Virtus Rosarno.

L’arbitro, appartenente alla sezione Aia di Locri, avrebbe deciso di attenersi rigorosamente al regolamento. Soverino, alla fine del primo tempo, si è poi rivolto ai carabinieri presenti nello stadio ed ha potuto così assistere alla partita in uno spazio vicino alla tribuna stampa.

La vicenda, qualche giorno dopo, ha avuto anche una coda politica. È intervenuto infatti anche il sindaco del Comune calabrese che ha scritto anche ai vertici dell’Associazione Italiana Arbitri per segnalare la vicenda parlando di ‘mancanza di umanità’ e ‘danno all’immagine dello sport’. Del caso si è occupata anche la Fish nazionale che ha espresso “profondo sdegno per quanto accaduto a Guardavalle” aggiungendo che “questo atto contravviene ai principi fondamentali dell’articolo 33 della Costituzione, che riconosce lo sport come attività di alto valore sociale e inclusivo”. (ansa)

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