In occasione della Festa dei Lavoratori, Confartigianato Imprese Calabria ha diffuso i dati aggiornati dell’Osservatorio MPI, che confermano il ruolo centrale dell’artigianato nell’economia regionale. Con 53.301 occupati, di cui circa metà dipendenti e metà autonomi, il comparto rappresenta il 18,7% della forza lavoro calabrese e contribuisce al 6,4% del valore aggiunto della regione.
Il 2024 registra una leggera crescita occupazionale (+0,4%), sostenuta dai lavoratori dipendenti, mentre calano gli indipendenti. In un triennio difficile, il saldo resta positivo (+3,9%), con un contributo decisivo al Mezzogiorno.
Le micro e piccole imprese (MPI), in particolare, si confermano fondamentali per l’inserimento lavorativo dei giovani: nelle aziende con meno di 9 dipendenti, il 22,9% dei lavoratori è under 30. Tuttavia, cresce il mismatch tra domanda e offerta: nel 2024, il 52,9% delle figure artigiane è di difficile reperimento, con punte oltre il 70% per tecnici, falegnami, elettricisti, pasticceri e autisti.
A preoccupare è soprattutto la mancanza di competenze legate alla doppia transizione digitale ed ecologica. Su 13.000 ingressi richiesti con competenze digitali avanzate, quasi la metà è difficile da trovare. Ancora peggiore la situazione sul fronte green: oltre il 56% delle figure richieste nel comparto artigiano non è reperibile.
Il presidente di Confartigianato Calabria, Roberto Matragrano, sottolinea l’urgenza di investire nella formazione tecnica e nel rafforzamento del dialogo tra scuola, università e imprese. In questa giornata simbolica, l’associazione ribadisce il proprio impegno per un lavoro stabile e qualificato che possa valorizzare i giovani e rilanciare la Calabria.