Il progetto di autonomia differenziata se portato a compimento, <darà forma istituzionale agli egoismi territoriali della parte più ricca del Paese, amplificando e cristallizzando i divari territoriali già esistenti, con gravissimo danno per le persone più vulnerabili e indifese>.
È quanto si afferma in un documento dal titolo “La dis-unità nazionale e le preoccupazioni delle Chiese di Calabria: Spunti di riflessione” pubblicato dalla Conferenza episcopale calabra con il quale si esprimono <profonde preoccupazioni riguardo all’attuale dibattuto sull’autonomia differenziata.
Questa posizione – è scritto in una nota – scaturisce dalla preoccupazione che l’accentuarsi del divario Nord-Sud possa ledere la coesione sociale e il benessere collettivo>
È quanto si afferma in un documento dal titolo “La dis-unità nazionale e le preoccupazioni delle Chiese di Calabria: Spunti di riflessione” pubblicato dalla Conferenza episcopale calabra con il quale si esprimono <profonde preoccupazioni riguardo all’attuale dibattuto sull’autonomia differenziata.
Questa posizione – è scritto in una nota – scaturisce dalla preoccupazione che l’accentuarsi del divario Nord-Sud possa ledere la coesione sociale e il benessere collettivo>
In contrapposizione a queste tendenze, i vescovi propongono una visione di crescita armonica per l’intero territorio nazionale e sottolineano che “la strada da percorrere è invece quella che passa dal riconoscimento delle differenze e dalla valorizzazione di ogni realtà particolare, soprattutto delle aree più periferiche e/o interne”. Questo approccio richiama l’importanza di una politica inclusiva che promuova equità e solidarietà tra le diverse regioni del Paese>. (ansa)