Bivona ricorda le vittime migranti del Mediterraneo: commemorazione il 3 gennaio

Il Coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia organizza un momento di memoria per chi ha perso la vita lungo le rotte migratorie, tra cui le 116 vittime del naufragio del 24 dicembre 2025

Il 3 gennaio, alle 10:30, al cimitero di Bivona, frazione di Vibo Valentia, si terrà il tradizionale momento di commemorazione dedicato alle persone migranti che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo. L’evento, organizzato dal Coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia sotto il titolo “Contro l’indifferenza, il nostro Impegno”, vuole ricordare le tragedie che continuano a verificarsi lungo le rotte migratorie verso l’Europa.

Il 3 gennaio, alle 10:30, al cimitero di Bivona, frazione di Vibo Valentia, si terrà il tradizionale momento di commemorazione dedicato alle persone migranti che hanno perso la vita nel Mar Mediterraneo. L’evento, organizzato dal Coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia sotto il titolo “Contro l’indifferenza, il nostro Impegno”, vuole ricordare le tragedie che continuano a verificarsi lungo le rotte migratorie verso l’Europa.

Nel corso del 2025 si sono registrate migliaia di vittime lungo le principali direttrici di viaggio, con dati provvisori che indicano numeri elevati di persone morte o disperse. Particolarmente drammatico il naufragio del 24 dicembre 2025, nel quale circa 116 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo centrale dopo che l’imbarcazione partita dalla Libia è probabilmente affondata; un solo sopravvissuto tratto in salvo da un peschereccio tunisino.

La commemorazione di Bivona non è solo un momento di ricordo, ma anche un’occasione per richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali e internazionali sull’urgenza di politiche efficaci di soccorso e di percorsi sicuri per chi fugge da guerre, persecuzioni, fame e violazioni dei diritti umani. Tra le richieste del Coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia: garantire protezione e salvataggio in mare, promuovere rotte legali e sicure per chi chiede protezione internazionale, rafforzare la cooperazione internazionale per affrontare le cause profonde delle migrazioni forzate.

“Dietro ogni numero vi è una persona, un volto, un progetto di vita interrotto”, sottolinea il comunicato. In un tempo segnato dalla velocità e dalla distrazione, questo momento di raccoglimento collettivo serve a restituire dignità alle vite spezzate e a ribadire l’impegno alla solidarietà, al rispetto della dignità umana e alla responsabilità delle comunità nei confronti di chi affronta viaggi pericolosi animato dalla speranza di un futuro migliore. 

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