Bivongi, successo per il saggio sotto le stelle di danza ritmica

Grande partecipazione in piazza del Popolo. La maestra: “Orgoglio delle nostre atlete, frutto di impegno e passione”

Un evento che ha unito sport, arte e passione, quello andato in scena ieri sera nella gremita piazza del Popolo di Bivongi. Protagoniste assolute, le giovanissime ginnaste della scuola di danza ritmica guidata da Marta Cherubino, figura di spicco nel panorama sportivo locale, che ha presentato, per il secondo anno consecutivo, il saggio di fine anno proprio nel cuore della cittadina della Vallata dello Stilaro.

Uno spettacolo coinvolgente e curato in ogni dettaglio, tra coreografie complesse, musica, luci e virtuosismi che hanno strappato applausi e commozione al numeroso pubblico presente. La scelta di Bivongi come sede dell’evento, nonostante la scuola abbia base a Monasterace, non è casuale: oltre alla calorosa ospitalità garantita dall’amministrazione comunale, numerose allieve della scuola provengono proprio dal territorio circostante, a partire dalla piccola Giorgia Calabrese, giovane promessa della ginnastica ritmica e figlia dell’assessore Andrea Calabrese, tra i principali promotori dell’iniziativa.

“Il nostro è un gruppo affiatato, in cui ogni bambina cresce con disciplina, entusiasmo e spirito di squadra”, ha dichiarato la maestra Cherubino, che durante la serata ha voluto personalmente presentare ogni atleta, ricordando esercizi eseguiti e premi ottenuti nel corso dell’anno, tra concorsi regionali e nazionali.

Dietro le quinte, uno staff collaudato e instancabile: dalle collaboratrici della scuola, capaci di mantenere un sorprendente equilibrio tra gioco e rigore, al fotografo Mimmo Porchia, che ha documentato con passione e professionalità ogni istante dell’evento, come già lo scorso anno.

Il saggio ha segnato l’inizio ufficiale della stagione estiva bivongese, che, secondo quanto anticipato dall’ufficio del sindaco Grazia Zaffino, sarà ricca di appuntamenti non solo ricreativi, ma anche culturali.

“Se fossi tornato bambino, avrei voluto essere anch’io un suo allievo”, ha commentato con affetto un partecipante abituale agli eventi della scuola. “Oggi mi accontento di seguirli da spettatore, con ammirazione per ciò che rappresentano: non solo l’orgoglio di una comunità, ma anche un pezzo importante della Calabria che funziona”.

E, come si dice in questi casi, non c’è due senza tre.

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