La Procura della Repubblica di Paola ha disposto il sequestro, su tutto il territorio nazionale, di un prodotto commerciale, probabilmente broccoli, che sarebbe all’origine dell’intossicazione da botulino registrata nel Cosentino e che ha provocato una vittima, Luigi di Sarno, un turista 52enne di Cercola (Napoli), e 9 ricoverati. La Procura, diretta da Domenico Fiordalisi, sta indagando per morte come conseguenza di un altro reato e commercializzazione di alimenti nocivi. I pm stanno accertando anche eventuali responsabilità mediche. La vittima, infatti, si era recata nella clinica privata a Belvedere marittimo.
Gli accertamenti
Gli accertamenti
Secondo quanto si è appreso, il sequestro è finalizzato ad accertare se l’eventuale contaminazione abbia riguardato altre confezioni o se pure la contaminazione sia avvenuta nel punto vendita. Accertamenti che saranno svolti nei prossimi giorni dai Carabinieri del Nas. Contestualmente, gli esami sui prodotti trovati all’interno del food truck – che è stato sequestrato – sono svolti anche dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza. La Procura, intanto, ha disposto l’autopsia sulla salma di di Sarno che si trova nell’ospedale di Lagonegro. L’uomo, secondo quanto si è appreso, mercoledì ha mangiato – così come i ricoverati in ospedale a Cosenza – un panino ad una track food a Diamante.
Quindi si è sentito male ed è andato a casa dove trascorreva la villeggiatura. Poi si è recato alla clinica privata dove gli avrebbero detto di rivolgersi ad una struttura più attrezzata. L’uomo ha quindi deciso di tornare in Campania ma lungo il viaggio, mentre percorreva la strada Fondovalle del Noce, a Lagonegro (Potenza), le sue condizioni sono peggiorate. I familiari hanno avvertito il 118 che ha inviato un’eliambulanza ma l’uomo è morto prima di arrivare in ospedale. Sono stabili, intanto, le condizioni dei nove ricoverati nell’ospedale di Cosenza. Sette sono in terapia intensiva, un ragazzino è in pediatria ed un’altra persona al Pronto soccorso. Questi ultimi due sono sotto controllo.
Il siero
A cinque ricoverati, i medici hanno somministrato il siero immune antitossina botulinica giunto da Taranto e poi da Roma. Altre fiale sono tenute di scorta. Secondo quanto riferito dai sanitari, i sintomi da intossicazione botulinica si possono manifestare nelle 72 ore successive all’ingestione, il che significa che non è possibile escludere nuovi casi.
E c’è una prima vittima per l’intossicazione da botulino a Cagliari, che a fine luglio ha coinvolto otto persone, dopo aver mangiato della salsa guacamole durante la Fiesta Latina di Monserrato, nella città metropolitana di Cagliari. E’ morta questa mattina all’ospedale Businco, da dove era stata trasferita dopo il ricovero al Brotzu, una donna di 38 anni che era stata tra i primi ad accusare i sintomi dell’intossicazione alimentare. Si chiamava Roberta Pitzalis e viveva a Monserrato. E’ lì che la donna e gli altri intossicati hanno mangiato le pietanze condite con la salsa guacamole che hanno provocato l’intossicazione alimentare.
La notizia della morte della giovane donna ha subito fatto il giro di Monserrato. “Come sindaco e come amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, esprimiamo sincero cordoglio per questa tristissima tragedia – ha detto all’ANSA il primo cittadino Tomaso Locci -. Abbiamo deciso di bloccare tutti i festeggiamenti civili e religiosi previsti per la festa di San Lorenzo, si terrà solo la processione religiosa. Siamo vicini al dolore della famiglia”.
Bambino ricoverato a Roma
Rimangono ancora ricoverate al Policlinico Casula di Monserrato nel reparto di Rianimazione una 14enne e una 62enne: entrambe sono stazionarie. Al Policlinico Gemelli di Roma è invece ricoverato un bambino di 11 anni. Tutti avevano mangiato delle pietanze preparate con il guacamole alla stessa festa. Ora con la morte della 38enne si aggrava la posizione del titolare del chiosco che ha venduto i prodotti con la particolare salsa durante la Fiesta Latina, unico indagato nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Cagliari che coordina le indagini dei carabinieri del Nas. (Ansa)