Bufera sullo Jazzolino, verso il trasferimento in un ospedale da campo. Si muove il prefetto

La vecchia struttura è a rischio sismico. I fondi per i lavori (25 milioni del Pnrr) ci sono ma i cittadini sono preoccupati per i gravissimi disagi a cui andranno incontro

L’ospedale principale della provincia di Vibo Valentia, ovvero lo Jazzolino, è pronto a chiudere temporaneamente per consentire i lavori di messa in sicurezza, finanziati con 25 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

La preoccupazione

La preoccupazione

Una decisione che, pur essendo necessaria per adeguare la struttura alle normative antisismiche e garantire una maggiore sicurezza, sta generando preoccupazione tra i cittadini, alimentata ancora di più dal silenzio dei vertici dell’Asp e del commissario per la Sanità calabrese, oltre che dai rappresentanti istituzionali locali.

Secondo quanto trapela, durante il periodo dei lavori – la cui durata non è ancora stata comunicata con precisione – i servizi ospedalieri potrebbero essere trasferiti in un ospedale da campo. Si tratta di una soluzione temporanea e già utilizzata in passato in altre realtà del Paese, ma in contesti di emergenza, che, ovviamente, solleva dubbi e timori.

“Capisco la necessità di mettere in sicurezza l’ospedale, ma come faranno i pazienti e i medici in un ospedale da campo? E se ci sarà maltempo? O un’emergenza?” si chiede una cittadina, esprimendo il malumore che serpeggia nella comunità.

Riunione operativa

Il piano dei tecnici dell’Asp sarebbe stato avallato questa sera, nel corso di una riunione tenutasi negli uffici dell’Asp alla presenza di tutti i primari dello Jazzolino e dei commissari straordinari che, attualmente, gestiscono la sanità vibonese. In ogni caso, sono ancora al vaglio tutti gli aspetti tecnico-operativi. E sarà sicuramente un duro lavoro per la complessità dell’operazione. Perché questo tipo di soluzione non prevede alcun coinvolgimento dell’ospedale di Tropea come ipotizzato in un primo momento.

Musica per la sanità privata

L’annuncio dei trasferimenti temporanei ha alimentato anche le polemiche sulla gestione della sanità pubblica. Alcuni temono che questa fase transitoria possa favorire un’ulteriore spinta verso la sanità privata. “Ogni volta che c’è una chiusura o una riduzione dei servizi, chi può si rivolge ai privati. È un modo sottile per incentivare il settore privato a scapito del pubblico”, accusa un rappresentante di un comitato civico nato a sostegno della sanità pubblica sul territorio.

La provincia di Vibo Valentia, infatti, già soffre di una carenza di strutture e personale. “Se anche l’ospedale principale viene spostato in un ospedale da campo, ci saranno inevitabilmente meno servizi e questo costringerà molte persone a cercare altrove cure che dovrebbero essere garantite”, aggiunge un medico del territorio.

Una tempesta

Sullo sfondo di questa nuova tempesta sanitaria che si sta abbattendo su Vibo Valentia, ovviamente, c’è da prendere in esame la realizzazione del nuovo ospedale. In questo caso il silenzio è ancora più assordante perché nessuno è in condizione di dire a che punto sono i lavori e se potranno procedere speditamente o si aspetta ancora il progetto esecutivo.

Si muove il prefetto

Intanto, sulla tempesta sanità il prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, ha annunciato che mercoledì 29 gennaio incontrerà i commissari straordinari dell’Asp per fare il punto su tutte le questioni esistenti sul territorio provinciale, compreso il caso Jazzolino. Finalmente, qualcosa si muove.

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