Cacciava illegalmente esemplari di ghiro, denunciato

I carabinieri forestali hanno individuato il presunto responsabile, che convocato e ascoltato ha ammesso di aver collocato e gestito le trappole

I carabinieri forestali del Nucleo Parco di Oppido Mamertina hanno individuato e denunciato un soggetto ritenuto responsabile di attività di bracconaggio ai danni del ghiro (Glis glis), specie tutelata dalla normativa nazionale e comunitaria, di particolare rilevanza ecologica, la cui cattura, detenzione e uccisione costituiscono reato.

Il servizio dei militari

Il servizio dei militari

L’attività trae origine da un servizio di controllo del territorio, all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte, svolto in località “Izzi”, nel comune di Santa Cristina d’Aspromonte, area boschiva caratterizzata dalla presenza di lecci e habitat ideale per i ghiri. Durante il pattugliamento, i militari hanno notato la presenza di due canne in legno con annesse trappole a scatto, verosimilmente destinate alla cattura di tali specie. I militari hanno dunque deciso di avviare un servizio di osservazione prolungato, installando all’uopo una fototrappola. L’apparato è stato lasciato in funzione per diversi giorni, consentendo di acquisire immagini utili all’identificazione del presunto autore.
Dall’analisi dei filmati, accertato che un soggetto di sesso maschile ha raggiunto l’area con un’autovettura e ha proceduto a ispezionare le trappole, prelevandole e caricandole a bordo del mezzo.

Ammesse le proprie responsabilità

Grazie agli accertamenti esperiti successivamente, i militari sono riusciti a individuare il presunto responsabile, successivamente convocato e ascoltato il quale, nella circostanza, ha ammesso le proprie responsabilità in merito alla collocazione e gestione delle trappole. Sul posto sequestrate due trappole in legno con dispositivo a scatto e una carcassa di ghiro privo di vita, vittima del sistema di cattura. L’uomo è stato dunque deferito per i reati di uccisione di animali, furto aggravato di fauna e violazioni della legge 157/1992 sulla tutela della fauna omeoterma e dell’attività venatoria.

L’operazione conferma l’impegno costante dei carabinieri forestali nella salvaguardia degli ecosistemi montani dell’Aspromonte e nella protezione della biodiversità, contrastando con continuità ogni forma di bracconaggio e attività illecita ai danni della fauna selvatica.

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