Calabria Film Commission, Alecci: nomina del direttore poco trasparente, servono competenze vere e indipendenza

Il consigliere regionale del Partito democratico Ernesto Alecci critica l’avviso pubblico: bando troppo generico e senza criteri di merito

Solleva più di una perplessità l’avviso pubblico per la nomina del direttore della Fondazione Calabria Film Commission, pubblicato nei giorni scorsi. A esprimere forti dubbi è Ernesto Alecci, consigliere regionale del Partito democratico, da poco rieletto a Palazzo Campanella, che chiede maggiore trasparenza e criteri più stringenti per un incarico “di tale rilevanza strategica e gestionale”.

“Per un ruolo così importante, che gestirà milioni di fondi pubblici – afferma Alecci – mi sarei aspettato la richiesta di maggiori competenze e più trasparenza nelle procedure. La Fondazione non può essere un presidio di gestione politica, ma uno strumento decisivo di crescita capace di produrre qualità, posti di lavoro, prospettive”.

“Per un ruolo così importante, che gestirà milioni di fondi pubblici – afferma Alecci – mi sarei aspettato la richiesta di maggiori competenze e più trasparenza nelle procedure. La Fondazione non può essere un presidio di gestione politica, ma uno strumento decisivo di crescita capace di produrre qualità, posti di lavoro, prospettive”.

Gravi carenze

Il consigliere regionale sottolinea come, leggendo il bando, emergano “gravi carenze procedurali”. “Non è prevista alcuna commissione indipendente di valutazione – spiega – né confronto tra curricula, né colloquio o graduatoria. Tutto si riduce a una nomina fiduciaria mascherata da selezione. Una procedura che sarebbe inadeguata anche per un consulente, figuriamoci per il vertice di una Fondazione che gestisce risorse pubbliche e incide sull’immagine culturale della Calabria”.

Requisiti generici

Alecci mette inoltre in evidenza la genericità dei requisiti richiesti, che non contemplano esperienze nel settore audiovisivo o nella gestione di fondi culturali. “È sufficiente una laurea generica – osserva – senza alcuna verifica di esperienza o competenza specifica. Un approccio del tutto inadeguato per chi dovrà guidare un ente che rappresenta la Calabria nel mondo del cinema e della cultura”.

A rendere il quadro ancor più critico, secondo Alecci, è il termine di soli quindici giorni per la presentazione delle candidature. “Un tempo troppo breve, quasi fosse irrilevante attrarre professionalità qualificate. Dopo le recenti vicende che hanno interessato la Fondazione e che hanno avuto eco nazionale, ci saremmo aspettati maggiore attenzione e trasparenza”.

Da qui l’appello del consigliere del Pd: “Chiedo la sospensione immediata dell’Avviso Pubblico e l’istituzione di una commissione tecnica realmente indipendente che valuti i curricula e le competenze dei candidati. Servono criteri chiari, verificabili e soprattutto requisiti professionali specifici nel settore audiovisivo e gestionale”.

Alecci conclude: “La Calabria Film Commission non è una casella da occupare, né una rendita da distribuire. È una realtà strategica che merita professionalità e indipendenza, nell’interesse della crescita culturale e occupazionale della nostra regione”.

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