La recente richiesta di alcuni Comuni, con capofila Serra San Bruno, di un ritorno della gestione di alcune funzioni a Catanzaro, insieme alle dichiarazioni del sindaco di Vibo Valentia sul caso delle dimissioni del dott. Ventrice, sono due facce dello stesso problema: il territorio vibonese continua a fare i conti con servizi carenti e con istituzioni lontane dalle esigenze dei cittadini.
A dirlo è il presidente della Conferenza dei Sindaci, Salvatore Fortunato Giordano, che definisce la presa di posizione dei colleghi “un grido d’allarme. Non si possono lasciare sole le comunità, soprattutto quelle più periferiche e in zone impervie”, sottolinea Giordano, esprimendo piena solidarietà ai sindaci, i quali “tentano di richiamare l’attenzione su problemi ordinari che, altrove, non trovano spazio nell’agenda istituzionale”.
A dirlo è il presidente della Conferenza dei Sindaci, Salvatore Fortunato Giordano, che definisce la presa di posizione dei colleghi “un grido d’allarme. Non si possono lasciare sole le comunità, soprattutto quelle più periferiche e in zone impervie”, sottolinea Giordano, esprimendo piena solidarietà ai sindaci, i quali “tentano di richiamare l’attenzione su problemi ordinari che, altrove, non trovano spazio nell’agenda istituzionale”.
Rivedere l’ente
Giordano richiama la “necessità di rivedere l’ente” intermedio sotto più profili: “Occorre ripensare l’elezione dei suoi organi, ma soprattutto restituirgli funzioni, comitati e fondi utili a intervenire efficacemente”. Secondo il presidente, il “ritorno di alcune competenze a Catanzaro potrebbe non risolvere la questione e, anzi, rischierebbe di aggravarla, ricordando come prima della nascita della Provincia di Vibo Valentia il territorio fosse considerato “periferia delle periferie”, costringendo “cittadini e dipendenti a spostamenti quotidiani verso il capoluogo per svolgere anche le pratiche più elementari”.
La riforma Delrio
L’istituzione della Provincia, secondo Giordano, “aveva in parte risolto queste problematiche, ma con la modifica Delrio le competenze sono state drasticamente ridotte e affidate a organi di elezione indiretta, causando un allontanamento tra istituzioni e popolazioni. È necessario che i sindaci e le comunità si uniscano affinché venga chiesta a gran voce la modifica delle modalità di elezione degli organi provinciali e il ritorno a nuove competenze, accompagnate da fondi adeguati”, afferma Giordano.
Riguardo alla seconda questione, quella evidenziata dal sindaco Romeo, il presidente della Conferenza dei Sindaci condivide l’invito all’unità di intenti. “È fondamentale abbandonare casacche partitiche o di parte e dare voce unica al Vibonese, per sollecitare maggior impegno degli organi preposti. Solo così il territorio potrà ottenere supporto nei settori chiave come sanità, viabilità e servizi essenziali, creando un ambiente più vivibile”.
Giordano chiude con un appello alla coesione del territorio: “Il Vibonese deve trovare in se stesso la forza di reagire a questo difficile momento, unendo le forze per andare avanti”.


