L’affaire Capodanno si ingrossa sempre più. Il trionfo dell’edizione reggina è esploso a pochi secondi dalla mezzanotte, grazie ai fuochi speciali di Angelo dei Ricchi e Poveri che ci ha portato trionfalmente nel 2024. Le tre bombe pirotecniche di Angelo, a cui le bombe Maradona e Sinner fanno un baffo, hanno resuscitato i dormienti e acceso uno spettacolo fino ad allora mortifero. Per ben 24 ore, l’attenzione della stampa nazionale si è ingrossata. Un evento di cui nessuno, oltre il Pollino, avrebbe avuto ricordo, è diventato mondiale: se ne parla ancora in tutto il globo terraqueo. E quando tutti pensavano che le luci della ribalta si stessero per spegnere, ecco che l’affaire si ingrossa sempre più e già si avanzano le candidature per l’edizione 2026.
Catanzaro si fa avanti
Catanzaro si fa avanti
Il primo ad avanzare la candidatura è stato il sindaco Nicola Fiorita di Catanzaro. “Tocca a noi”, ha esclamato, “perché siamo il capoluogo di Regione e facciamo sintesi”. Si vocifera che i tecnici siano al lavoro per individuare la location. Si consiglia di valutare la storica e centrale Piazza Prefettura, eventualmente abbattendo il palazzo della provincia per fare posto al palco, tanto molti sostengono che non serva a nulla. Ma anche il palazzo delle poste potrebbe essere spostato. Un aiuto si dovrebbe chiedere a Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale, che certamente manifesterà il proprio interesse; forse la location si potrebbe spostare sul lungomare di Lido.
Vibo non resta a guardare
Subito dopo, da Vibo Valentia è arrivato un appello accorato a sindaci, amministratori, personalità per portare il Capodanno nel giardino sul mare, per la sua storia ultra millenaria. Pensandoci bene, Vibo potrebbe essere la grande favorita, sia perché è la capitale del turismo con Tropea e Pizzo, sia perché ha già la location ideale. Infatti, da poche settimane è stata riaperta al pubblico Piazza Martiri d’Ungheria. I lavori avviati sotto la giunta Limardo avevano previsto un restyling completo della piazza. Alla riapertura della nuova piazza sono esplose le polemiche per la sua bruttezza. L’ingenerosità dei cittadini vibonesi è grande, ma il tempo, ancora una volta, è galantuomo. Per fortuna che la piazza è stata liberata da panchine, aiuole, formaggini, palme, così è pronta ad ospitare il palco. Pensate un po’ alla lungimiranza: che ci serviva la fontana Scrimbia con la sua vasca, un inutile orpello che avrebbe ostacolato il progetto? Siccome le cattive persone sono come l’erbaccia, qualcun altro potrebbe dire: “Ma che ci interessa del Capodanno se ancora non abbiamo uno spazio decoroso per il mercato?” I soliti disfattisti. Ma per il mercato rivolgetevi alle clarisse. L’ottimismo deve trionfare. Ora a Vibo si può sperare, un sogno finalmente si può realizzare.
Cosenza in pole
Certamente, Cosenza rimane la città favorita nella corsa al titolo. Non fosse altro perché è la città del governatore Roberto Occhiuto che, con la sua intuizione, ha portato il Capodanno in Calabria. A essere sinceri, i cosentini non meriterebbero nulla, visto che hanno da poco bocciato la riunificazione delle tre città. Per non parlare poi della scelta di un sindaco dell’altro schieramento. Ma siamo certi che la magnanimità del governatore saprà perdonare tutti i peccatori. Per la location si potrebbe pensare al ponte Calatrava, così è la volta buona che facciamo pace con San Francesco di Paola.
Una sfida ardua
Ma… un momento, il prossimo Capodanno cade a pochi mesi dalle elezioni regionali. Come fare a non creare malcontento?
L’ardua risposta tocca a Roberto Occhiuto. Ma anch’io sono il signor Wolf, risolvo problemi. La soluzione è semplice: chiediamo alla Rai di fare un Capodanno in tutte e tre le città, Vibo, Catanzaro, Cosenza. Montiamo un palco grande, grosso, gigantesco che copra tutte e tre le città. Un grande, grosso, mastodontico pacco, pardon, palco. Per il brindisi di mezzanotte non c’è problema perché ci pensa, a piazza unificata, Angelo dei Ricchi e Poveri. Tanto lo slogan c’è! E il successo è assicurato.