Caro materiali, in Calabria a rischio 657 cantieri: oltre 1,5 miliardi di euro bloccati

Ance Calabria denuncia ritardi nei ristori e fondi insufficienti per il 2025-2026, mentre i costi delle opere pubbliche continuano a crescere

Ance Calabria esprime forte preoccupazione per i pesanti ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e per l’assenza di adeguati stanziamenti in grado di coprire il fabbisogno dell’intero 2025 e del 2026. Secondo i dati CNCE Edilconnect, in Calabria sono attualmente 657 i cantieri in corso, per un valore complessivo di 1.555 milioni di euro, che non dispongono della possibilità di adeguamento prezzi. Una condizione che espone le imprese al rischio concreto di rallentamenti, sospensioni o interruzioni delle opere. Tra questi, oltre 212 cantieri, per un valore di circa 586,7 milioni di euro, riguardano interventi finanziati dal Pnrr, che potrebbero quindi subire ripercussioni dirette sugli obiettivi del Piano.

Ance Calabria esprime forte preoccupazione per i pesanti ritardi nei pagamenti dei ristori per il caro materiali e per l’assenza di adeguati stanziamenti in grado di coprire il fabbisogno dell’intero 2025 e del 2026. Secondo i dati CNCE Edilconnect, in Calabria sono attualmente 657 i cantieri in corso, per un valore complessivo di 1.555 milioni di euro, che non dispongono della possibilità di adeguamento prezzi. Una condizione che espone le imprese al rischio concreto di rallentamenti, sospensioni o interruzioni delle opere. Tra questi, oltre 212 cantieri, per un valore di circa 586,7 milioni di euro, riguardano interventi finanziati dal Pnrr, che potrebbero quindi subire ripercussioni dirette sugli obiettivi del Piano.

Problema più vivo che mai

Il fenomeno del caro materiali, sottolinea Ance Calabria, è tutt’altro che superato: i costi di esecuzione delle opere pubbliche restano ben più elevati rispetto a quelli previsti nei prezzari vigenti al momento delle gare. I dati Istat indicano incrementi medi del 30% dei prezzi di realizzazione delle opere, spinti dai rincari dei principali materiali da costruzione, che si mantengono su livelli molto superiori al periodo pre-Covid: acciaio +30%, bitume +49%, rame +65%.

In questo scenario, il presidente di Ance Calabria, Roberto Rugna, lancia un allarme chiaro: “Se non saranno stanziate risorse adeguate e se non ci sarà la proroga della misura al 2026 diventerà impossibile garantire la continuità dei lavori”, evidenziando come «le imprese stiano già sostenendo anticipazioni finanziarie molto rilevanti, non più sopportabili a lungo, con il rischio concreto di una paralisi della filiera e di gravi ripercussioni sugli obiettivi del Pnrr».

Ance Calabria ribadisce quindi l’urgenza di interventi tempestivi da parte del Governo per evitare il blocco dei cantieri e salvaguardare un settore strategico per lo sviluppo economico regionale e nazionale.

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