Un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, anche nella sua qualità di commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario, è stata depositata dai consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo (presidente Gruppo misto – Liberamente progressisti) e Raffaele Mammoliti (Partito democratico). Nell’interrogazione in questione si chiede di conoscere i motivi dei ritardi nei tempi di realizzazione delle Case di comunità e degli Ospedali di comunità nella regione Calabria.
Screening oncologici
Screening oncologici
I due consiglieri d’opposizione, in premessa, spiegano che “secondo gli ultimi dati disponibili del ministero della Salute, la Calabria si posiziona all’ultimo posto delle regioni italiane nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)” e, in particolare, “secondo l’Istituto superiore della sanità è all’ultimo posto in Italia per screening oncologici. Uno degli strumenti individuati dal sistema sanitario per colmare questo gap consiste nella realizzazione di Ospedali di comunità e Case di comunità, attraverso cui si dovrebbe potenziare la medicina territoriale; dal Piano nazionale di ripresa e resilienza risulta che la Calabria dovrà realizzare 61 Case di comunità e 20 Ospedali di comunità; secondo il target del Pnrr le suddette strutture dovrebbero essere completate entro il 30 giugno 2026; la Regione Calabria, nel 2022, ha deliberato di affidare a Invitalia Spa l’attuazione degli interventi ricadenti nella Missione M6 – Salute del Pnrr e quindi a stipulare i contratti afferenti le Case e gli Ospedali di comunità; dai dati messi a disposizione dalla Regione Calabria, risulta che per 14 Case di comunità e 1 Ospedale di comunità non sia stato ancora stipulato il contratto”.
Fondi Pnrr a rischio
Secondo i consiglieri regionali Mammoliti e Lo Schiavo “per tutti gli altri presidi risulta che siano stati stipulati i contratti, approvati i progetti esecutivi e avviati i lavori di ristrutturazione o edificazione, ma che nessuno sia stato ancora ultimato; nel cronoprogramma della Regione Calabria, pubblicato sul sito alla sezione “Focus M6”, non si ricavano gli step relativi all’anno 2024 e 2025, notandosi uno stacco temporale tra il 2023 e il 2026; considerato che, se le opere non verranno realizzate o comunque non si avvicineranno al target fissato nel giugno 2026, la Commissione Europea, in caso di ritardi significativi o di mancato raggiungimento degli obiettivi, può decidere di sospendere o revocare i fondi del Pnrr”.
Criticità da monitorare
Dunque Lo Schiavo e Mammoliti interrogano Occhiuto per sapere: «quante gare per la realizzazione delle Case di comunità e Ospedali di comunità calabresi siano andate finora deserte; se le gare per la realizzazione delle opere siano state effettivamente tutte concluse mediante la consegna dei lavori agli aggiudicatari o se con avvio dei lavori s’intende la mera approvazione dei progetti esecutivi; se la Regione Calabria non ritenga di mettere in atto sistemi di monitoraggio più efficaci per verificare costantemente l’avanzamento dei lavori e individuare tempestivamente eventuali criticità; se la Regione Calabria non ritenga di indire tavoli tecnici con Invitalia e con le Asp territoriali allo scopo di un costante controllo del cronoprogramma per l’anno 2025, nonché allo scopo di individuare le ragioni della mancata stipula dei contratti per 15 opere».