“Ciao Papa Francesco, ora prega tu per noi”: il ricordo commosso del sindaco di Drapia

Alessandro Porcelli racconta l’incontro col Pontefice: un onore immenso stringergli la mano e affidargli i miei concittadini. Le sue parole restano guida per il nostro futuro

“Il 20 gennaio 2024 è un giorno che non dimenticherò mai”. Le parole del sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli, arrivano colme di commozione nel ricordare la scomparsa di Papa Francesco, venuto a mancare ieri mattina all’età di 88 anni. Un ricordo personale, che si intreccia con l’identità di un’intera comunità.

“Ho avuto l’onore immenso di incontrare Sua Santità. È stato un momento di straordinario valore umano e spirituale, che voglio condividere con tutti i cittadini”, racconta Porcelli. “Non è stata solo un’emozione personale: quell’incontro è stato il riconoscimento del cammino che Drapia, con umiltà e dedizione, sta portando avanti”.

“Ho avuto l’onore immenso di incontrare Sua Santità. È stato un momento di straordinario valore umano e spirituale, che voglio condividere con tutti i cittadini”, racconta Porcelli. “Non è stata solo un’emozione personale: quell’incontro è stato il riconoscimento del cammino che Drapia, con umiltà e dedizione, sta portando avanti”.

Il sindaco ripercorre quei minuti vissuti accanto al Pontefice. “Mi sono presentato come sindaco della nostra comunità, con il cuore a mille. In quel momento ho pensato a tutti voi, ai miei concittadini, a chi ogni giorno si batte per costruire il futuro tra difficoltà e bellezze. Gli ho raccomandato gli emarginati, i disabili, le famiglie: tutte quelle persone che meritano di essere ascoltate e sostenute”.

Di quell’incontro Porcelli conserva anche le parole “di grande lucidità e semplicità” con cui Papa Francesco parlò della responsabilità che deriva dallo sviluppo tecnologico, con uno sguardo rivolto al futuro. “Amministrate con attenzione le risorse che lo sviluppo tecnologico vi mette a disposizione, – aveva detto il Santo Padre – stiamo scoprendo quanto possano rivelarsi potenti come strumenti di morte. Immaginate quanto benefica potrebbe essere questa potenza se utilizzata nella logica della cura delle persone, delle comunità, dei territori e della casa comune”.

“Un monito etico potente”, lo definisce Porcelli. “Ci ha ricordato che il vero progresso non può mai prescindere dall’umanità. Ci ha parlato da Pastore, ma anche da uomo profondamente consapevole delle sfide di questo tempo”.

Durante l’incontro, il sindaco ha voluto lasciare al Papa un dono simbolico: “Tesori da valorizzare. Calabria, provincia di Vibo Valentia. Patrimonio archeologico-culturale di Brattirò, Caria, Drapia, Gasponi.” Un libro che racchiude le radici, la storia e la bellezza del territorio. “Un omaggio affettivo, non solo culturale. Un modo per dirgli: questa è la nostra storia, questa è la nostra identità”.

Ma a rendere tutto ancora più speciale è stato un piccolo, inatteso scambio. “Con un po’ di timidezza, gli ho chiesto se potesse autografare una copia del libro”, sorride il sindaco. La risposta del Papa? Una battuta che Porcelli non dimenticherà mai: “Io firmo tutto, meno che assegni. Con quel sorriso, con quell’ironia così sua, ha sciolto ogni distanza”, confida.

Ora che Papa Francesco non c’è più, Porcelli affida al silenzio delle sue parole finali un messaggio che parla a tutti: “Quel momento mi ha lasciato dentro un impegno rinnovato. Custodire Drapia, valorizzarla, rispettarla. Continuare a lavorare per il bene comune. Ciao Papa Francesco, ora prega tu per noi”.

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