C’è una differenza sostanziale tra chi accumula risultati scientifici e chi riesce a trasformarli in una visione. Ciro Indolfi appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Cardiologo di fama internazionale, professore straordinario all’Università della Calabria, Indolfi ha attraversato decenni di ricerca e pratica clinica ai massimi livelli, ricoprendo ruoli di primo piano come la direzione dell’Unità Operativa di Cardiologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e la presidenza della Federazione Italiana di Cardiologia. Oggi, nel suo nuovo incarico all’Università della Calabria, è chiamato a guidare un progetto di frontiera che integra intelligenza artificiale, diagnosi precoce e prognosi delle malattie cardiovascolari.
Invecchiare bene
Invecchiare bene
Un percorso accademico e scientifico imponente, che trova però una sintesi sorprendentemente accessibile nel suo ultimo libro, Longevity (Rubbettino). Un’opera che non nasce per inseguire mode editoriali o slogan salutistici, ma per rispondere a una domanda sempre più urgente: cosa significa davvero invecchiare bene, nell’era della medicina avanzata e dell’informazione istantanea? Indolfi parte da una constatazione semplice quanto spiazzante: Internet offre risposte, ma raramente costruisce una visione. Longevity colma proprio questo vuoto. Non è un manuale di consigli rapidi né una raccolta di “trucchi” per allungare la vita, ma un percorso strutturato, fondato su evidenze scientifiche solide e su una lunga esperienza clinica. “La longevità – spiega l’autore – non è un privilegio genetico riservato a pochi eletti, ma un processo dinamico che si costruisce giorno dopo giorno attraverso scelte consapevoli, stili di vita adeguati e conoscenza”.
La perdita della memoria
Uno dei capitoli più intensi è dedicato alla memoria, tema che tocca una delle paure più profonde dell’età che avanza: la perdita di sé. Qui Indolfi mostra tutta la sua capacità divulgativa, distinguendo con chiarezza ciò che è fisiologico da ciò che non lo è, e ribaltando l’idea del cervello come organo destinato a un inevitabile declino. Al contrario, emerge un cervello plastico, allenabile, resiliente, capace di adattarsi e migliorare anche negli anni. Il libro accompagna il lettore tra neuroscienze moderne e saperi antichi, riscoperti alla luce della ricerca contemporanea, fino a svelare tecniche concrete come il metodo dei loci – la cosiddetta “tecnica delle stanze” – per potenziare la memoria e organizzare informazioni complesse.
Responsabilità e consapevolezza
In questo senso, Longevity non si limita a spiegare “cosa dice la scienza”, ma compie un passo ulteriore e più ambizioso: mostra come usare quella conoscenza nella vita quotidiana. È qui che il rigore dello scienziato incontra l’attenzione del medico per le persone, e che il libro supera la frammentarietà delle risposte digitali per offrire un orizzonte coerente. Ciro Indolfi non promette l’eterna giovinezza e non indulge in facili illusioni. Il suo è un invito alla responsabilità, alla consapevolezza e alla fiducia nella scienza quando è guidata dall’etica e dall’esperienza. Longevity non svela tutto in una volta, ma accompagna il lettore passo dopo passo, ricordandoci che vivere più a lungo ha senso solo se impariamo, davvero, a vivere meglio.


