Comunali di Acquaro, il Consiglio di Stato respinge l’appello. Ferraro: avremmo voluto un confronto diretto

Il candidato di “Acquaro Bene Comune” commenta la decisione e invita la comunità all’unità: ora serve la partecipazione per evitare un nuovo commissariamento

Dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha respinto l’appello presentato contro la ricusazione della lista “Uniamo Acquaro”, interviene il candidato a sindaco di “Acquaro Bene Comune”, Pino Ferraro, che affida a una nota il suo rammarico per l’esito della vicenda.

Il dispiacere

Il dispiacere

“Sono stato un uomo delle istituzioni – afferma Ferraro – e ho sempre avuto piena fiducia nella giustizia, rispettandone i verdetti. Credo nella democrazia, nell’alternanza e nel valore dell’alternativa. Detto questo, non posso nascondere il dispiacere mio e dei componenti della lista per quanto accaduto. Avremmo preferito un confronto diretto con un avversario reale, con un nome, un programma e una storia politico-amministrativa ben definita, piuttosto che misurarci con una sfida diversa ma altrettanto impegnativa: quella contro il quorum”.

Ferraro parla anche del clima che si è creato nel paese dopo il lungo iter giudiziario: “Il continuo susseguirsi di ricorsi e decisioni ha turbato la serenità della comunità. Ora il nostro impegno è restituire tranquillità e unità, ricucendo rapporti di parentela e amicizia che questa fase ha inevitabilmente incrinato. Sono convinto che gli acquaresi sapranno dimostrare alto senso civico partecipando in modo compatto al voto, perché un nuovo commissariamento non è né auspicabile né accettabile”.

La partecipazione

Il candidato invita infine i cittadini alla partecipazione e lancia un appello alla responsabilità: “Quello che è successo non fa bene ad Acquaro, né al capoluogo né alle frazioni. Noi volevamo il confronto, ma ci è stato negato e non per nostra volontà. Chiedo a tutti di andare a votare, perché l’alternativa sarebbe un ulteriore commissariamento, il quarto in vent’anni. Il paese non merita un’altra gestione provvisoria. Merita un’amministrazione legittimata dal voto popolare, capace di offrire nuove opportunità di crescita e sviluppo”.

Comunali, il Consiglio di Stato chiude il caso: la lista “Uniamo Acquaro” resta esclusa

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