Che le fibrillazioni fossero nell’aria non c’erano dubbi. Solo chi si ostinava a sostenere il contrario, evidentemente, non voleva rendersi conto che l’amministrazione progressista di Vibo Valentia, guidata dal sindaco Enzo Romeo, aveva quasi esaurito la cosiddetta “Luna di miele”.
A fare emergere i primi malumori la nomina del capo di gabinetto (che pure era un atto legittimo) ritenuto da una parte della stessa maggioranza del tutto inopportuna. Ora ci risiamo, e non sono passati neanche due settimane, anche se in questo caso i problemi vengono sollevati dalle opposizioni.
Una interrogazione della consigliera comunale di Noi Moderati (Nesci) ha fatto scoppiare il caso di una presunta incompatibilità di un assessore di peso della giunta Romeo che, secondo quanto evidenziato, avrebbe avviato la rateizzazione di un debito con il Comune. Una materia piuttosto complessa perché da quanto trapela l’assessore in questione era stato eletto consigliere comunale e quindi al momento del suo insediamento tale dichiarazione doveva essere stata già prodotta e valutata dal segretario generale per poi essere rinnovata al momento della nomina di assessore.
In attesa che sulla questione il segretario generale di Palazzo Luigi Razza fornisca tutti i chiarimenti del caso nella seduta odierna qualche interrogativo bisognerà cominciare a porselo; l’impressione che si coglie è che sulla giunta Romeo questa volta possa aver avuto un ruolo importante anche il “fuoco amico”.