È rottura definitiva a Vibo tra la maggioranza comunale guidata dal sindaco Enzo Romeo e il gruppo dei Democratici e Riformisti che fanno riferimento al consigliere regionale Ernesto Alecci. E tutto questo avviene mentre, a livello regionale, in fretta e furia si sta facendo di tutto per mettere in piedi un tavolo ampio per giocare fino in fondo la sfida decisiva contro la corazzata del centrodestra.
Assenti dall’Aula
Assenti dall’Aula
L’assenza dei consiglieri capeggiati da Alessandra Grimaldi nella recente seduta del Consiglio comunale viene indicata come “un venir meno del sostegno politico” e una presa di distanza “in contrasto con quanto dichiarato all’atto della costituzione del gruppo”. A chiarire la linea è una nota congiunta firmata dal primo cittadino e dai capigruppo consiliari che compongono l’asse dell’amministrazione di Palazzo Luigi Razza: Francesco Colelli (Partito Democratico), Maria Trapani (Progetto Vibo), Silvio Pisani (Movimento 5 Stelle) e Sergio Barbuto (Avs – Liberamente Progressisti). Il documento ufficializza l’esclusione del gruppo Democratici e Riformisti dalla coalizione, rivendicando la coerenza e la compattezza della maggioranza rimasta.
Il documento della frattura
“L’attuale maggioranza consiliare – si legge nella nota – è composta da 17 consiglieri comunali, oltre al sindaco. Una composizione che continua a garantire solidità e coerenza all’azione amministrativa, nel pieno rispetto del mandato conferito dai cittadini e degli impegni assunti nei confronti della comunità. Chi non condivide il percorso, si accomodi tra i banchi dell’opposizione”. Il documento si spinge oltre la semplice constatazione numerica, segnando un chiaro spartiacque politico e istituzionale. “Da oggi, sarebbe cosa gradita che anche fisicamente si evidenzi la differenza tra chi è maggioranza e chi opposizione”, scrivono i firmatari, rivolgendo un invito inequivocabile al gruppo Democratici e Riformisti: prendere atto della propria nuova collocazione.
Il sindaco non è ricattabile
“Questo sindaco e questa maggioranza non sono, in alcun modo, ricattabili. I cittadini non ci hanno eletti per soddisfare appetiti di qualcuno, ma per risolvere i loro problemi. Il nostro impegno è al servizio della comunità, non dei singoli in cerca di visibilità.” La maggioranza esclude ogni ipotesi di rinegoziazione personale per l’assegnazione di deleghe o incarichi: “Quando il sindaco, insieme alla coalizione, penserà di rivedere la giunta, lo farà in funzione di una scelta condivisa tra sindaco e partiti, non certo tra sindaco e singoli, pensando che questa città sia ancora terra di conquista”. Il tono del documento è marcatamente politico e mira a chiudere ogni spazio di ambiguità tra chi sostiene l’amministrazione e chi, pur provenendo dalla stessa area politica, ne ha preso le distanze. “Chi non condivide obiettivi e comportamento dell’amministrazione – si legge ancora – si accomodi tra i banchi dell’opposizione, insieme a chi era candidato nelle coalizioni avverse”.
Messaggio all’area di centro
Al tempo stesso, il messaggio si apre alla possibilità di nuovi ingressi nel progetto amministrativo, ma solo a patto che siano fondati sul merito e sull’interesse collettivo: “Ben venga, anche in futuro, chi vorrà abbracciare il nostro progetto esclusivamente sulla base della risoluzione dei problemi della gente, non certo delle poltrone”.