Comune Vibo, Fratelli d’Italia spinge: il sindaco tagli subito i gettoni del 40%

Le opposizioni ne approfittano e Francesco Tigani spinge Romeo ad andare oltre gli impegni assunti in campagna elettorale

L’invito è perentorio, anche se arriva sulla base di alcune valutazioni che sovrappongono le indennità (o gettoni) degli amministratori comunali e le riforme che il governo ha in atto per quanto riguarda il ruolo delle loro responsabilità nell’esercizio delle proprie funzioni. Ovviamente sullo sfondo c’è sempre la politica e in questo caso il gioco delle parti emerge subito, quello delle opposizioni ovviamente. Franco Tigani, esponente di Fratelli d’Italia coglie l’occasione del dibattito sorto attorno ai gettoni di presenza degli amministratori di Vibo Valentia e invita il sindaco, Enzo Romeo, a tenere fede agli impegni assunti in campagna elettorale.

<Gli chiediamo uno scatto di orgoglio, dia un segnale ancora più forte rispetto a quanto annunciato, alzi la percentuale della riduzione. Il 40% di riduzione consentirebbe un risparmio di circa 240.000,00 annui , una somma , questa si , cospicua che riporterebbe l’entità della spesa all’anno 2020, cioè anteriore all’aumento disposto dal Governo Draghi. Tra l’altro – aggiunge ancora Tigani – dalla lettura degli atti parlamentari propedeutici sottesi alla proposta dell’aumento delle indennità si evince che la stessa era incardinata sulla necessità di riconoscere agli amministratori locali ,ed in particolare ai sindaci, un maggiore compenso economico a fronte del rischio intrinseco nell’espletamento del mandato di incorrere, spesso, nel reato di abuso d’ufficio>.

<Gli chiediamo uno scatto di orgoglio, dia un segnale ancora più forte rispetto a quanto annunciato, alzi la percentuale della riduzione. Il 40% di riduzione consentirebbe un risparmio di circa 240.000,00 annui , una somma , questa si , cospicua che riporterebbe l’entità della spesa all’anno 2020, cioè anteriore all’aumento disposto dal Governo Draghi. Tra l’altro – aggiunge ancora Tigani – dalla lettura degli atti parlamentari propedeutici sottesi alla proposta dell’aumento delle indennità si evince che la stessa era incardinata sulla necessità di riconoscere agli amministratori locali ,ed in particolare ai sindaci, un maggiore compenso economico a fronte del rischio intrinseco nell’espletamento del mandato di incorrere, spesso, nel reato di abuso d’ufficio>.

<Alla luce della novella legislativa apportata ultimamente dal Parlamento che, su proposta del Ministro Nordio ha sostanzialmente abolito tale fattispecie di reato, viene a mancare il presupposto fondamentale giustificativo dell’aumento e quindi , a maggior ragione , si appalesa necessario il decurtamento di tutti i compensi>. Per questo motivo, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia il sindaco dovrebbe mettere mano subito ai tagli.
<Il Sindaco lo faccia , subito , con un atto monocratico seguito da una delibera di Giunta e una di Consiglio, ben sapendo che iniziative di tale portata o maturano subito, ad inizio consiliatura , o svaniscono nel porto delle nebbie. Siamo pronti a dargliene pubblicamente atto e siamo sicuri che all’interno della sua maggioranza non può che trovare ampio consenso, dando per scontato anche l’assenso delle minoranze che, a livello nazionale, a suo tempo, hanno votato contro il provvedimento di aumento delle indennità ed oggi, coerentemente , non avrebbero alcuna difficoltà ad appoggiare provvedimenti tesi a decurtare il famigerato “gettone di presenza”>.

Tigani, tanto per rinfrescare la memoria, coglie l’occasione per ricordare gli stipendi di sindaco, assessori, vice sindaco e presidente del consiglio:

Sindaco euro 9.660,00
vicesindaco euro 7.245,00
assessori euro 5.796,00
presidente del Consiglio euro 5.736,00
consiglieri : importo del singolo gettone di presenza euro 32, 53, o, in alternativa, indennità massima di euro 1.552,50.

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