Concluso con successo a Vibo l’evento di presentazione dei risultati del progetto Refocusing

Nel corso dell'iniziativa, illustrati i risultati di uno studio biennale volto a migliorare l’adattamento delle comunità locali ai cambiamenti climatici

Uno studio durato due anni, condotto sulle comunità di Vibo Valentia e Osimo (Ancona), con l’obiettivo di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici delle comunità locali attraverso una strategia partecipativa di comunicazione del rischio. Un lavoro che ha impegnato due comunità scientifiche, quella dell’Università Politecnica delle Marche con la collaborazione dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del CNR, ed i cui risultati sono stati illustrati nei giorni scorsi nel corso di un evento a Palazzo Gagliardi. L’iniziativa è stata finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU e promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca, ed ha visto la partecipazione attiva di cittadini, istituzioni e professionisti, attraverso questionari online, focus group e interviste.

Uno studio durato due anni, condotto sulle comunità di Vibo Valentia e Osimo (Ancona), con l’obiettivo di promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici delle comunità locali attraverso una strategia partecipativa di comunicazione del rischio. Un lavoro che ha impegnato due comunità scientifiche, quella dell’Università Politecnica delle Marche con la collaborazione dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del CNR, ed i cui risultati sono stati illustrati nei giorni scorsi nel corso di un evento a Palazzo Gagliardi. L’iniziativa è stata finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU e promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca, ed ha visto la partecipazione attiva di cittadini, istituzioni e professionisti, attraverso questionari online, focus group e interviste.

Strategia innovativa

Durante la giornata di martedì 25 novembre, illustrati gli obiettivi, le metodologie e i principali risultati del progetto, che, come detto, ha coinvolto i territori di Vibo Valentia (Calabria) e Osimo (Marche), entrambi esposti a rischi naturali come frane, alluvioni ed erosione costiera (nel caso di Vibo). Il progetto ha sviluppato una strategia innovativa di comunicazione del rischio, basata sulla partecipazione attiva delle comunità locali, mettendo in evidenza i punti di forza e di debolezza, le sfere di incidenza e i suggerimenti utili per le pubbliche amministrazioni.

Nel dare il benvenuto ai presenti, il sindaco Enzo Romeo ha evidenziato l’importanza del progetto, strumento prezioso per l’amministrazione, spiegando come Vibo Valentia voglia perseguire in maniera sempre più incisiva il mandato di coinvolgere i cittadini su temi di Protezione civile. D’altronde, dallo studio è emersa proprio la necessità di andare in tal senso, poiché la sfiducia dei cittadini, ma anche dei professionisti e dei media, nei confronti del decisore politico è risultata essere crescente.

Tra i saluti istituzionali, dopo l’introduzione del primo cittadino vibonese e il videomessaggio della sindaca di Osimo Michela Glorio, sono intervenuti Salvatore Monteleone, assessore ai Lavori pubblici con delega alla Protezione civile, anche in qualità di vicepresidente dell’Ordine degli architetti; Teresa Mazzei, vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri; Giovanni Andiloro, presidente regionale dell’Ordine dei geologi; e per il Dipartimento di Protezione civile della Regione Calabria Michele Folino Gallo. Presenti inoltre le associazioni di volontariato Prociv Augustus e ARI e due classi dell’Istituto tecnico per geometri e dell’Istituto industriale di Vibo Valentia, cui è stato rivolto un ringraziamento da parte degli organizzatori per la partecipazione.

Le sfide

Il team scientifico che ha illustrato i dati era composto da Fausto Marincioni, PI; Eleonora Gioia, Noemi Marchetti e Marco Presti dell’Università delle Marche; e da Loredana Antronico, Co-PI; Roberto Coscarelli e Teresa Carone. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per condividere esperienze, raccogliere proposte e rafforzare il dialogo tra cittadini, esperti e istituzioni, con l’obiettivo comune di costruire comunità più consapevoli e preparate ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici.

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