Il Congresso regionale della Società italiana di Chirurgia (Calabria 2025) si è concluso con grande successo, confermandosi un appuntamento chiave per l’aggiornamento e il confronto tra i professionisti della chirurgia. Nella prestigiosa cornice dell’Hotel 501 di Vibo Valentia, esperti del settore hanno discusso le più recenti innovazioni tecnologiche e l’ottimizzazione dei percorsi di cura, con particolare attenzione al paziente fragile.
La cura del paziente fragile
La cura del paziente fragile
Il Congresso è stato presieduto dal prof. Bruno Nardo, Direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale dell’Ospedale Annunziata di Cosenza, docente presso l’Università della Calabria e Direttore del Corso di Specializzazione in Chirurgia. In qualità di Presidente del Congresso Regionale (Sic), ha aperto i lavori evidenziando le sfide e le prospettive per una chirurgia moderna, sostenibile e sempre più orientata all’innovazione:
“Bisogna puntare verso una chirurgia moderna che guardi allo sviluppo delle tecnologie in sala operatoria, in particolare alla chirurgia robotica e alle tecniche mininvasive, per razionalizzare i percorsi di cura dei pazienti, in particolare di quelli fragili.”
Secondo il Prof. Nardo, non basta considerare l’età anagrafica: “È fondamentale valutare quella biologica per garantire trattamenti adeguati.” Ha sottolineato come i pazienti over 75 o affetti da patologie oncologiche richiedano percorsi chirurgici personalizzati e multidisciplinari, con l’obiettivo di migliorare la loro qualità di vita.
Un altro tema chiave affrontato è stato la fast-track surgery, un approccio innovativo che riduce lo stress chirurgico e accelera i tempi di recupero. Basato su un lavoro di squadra tra chirurghi, anestesisti, infermieri e fisioterapisti, questo modello garantisce un supporto completo al paziente nel pre e post-operatorio. Il prof. Nardo ha evidenziato come questa metodologia stia già dando risultati eccellenti, anche in settori specialistici come la proctologia.
Innovazione e chirurgia
Il prof. Massimo Carlini, presidente della Società Italiana di Chirurgia (Sic), ha ripercorso la storia e l’evoluzione della chirurgia in Italia con una lettura magistrale, stimolando riflessioni sul futuro della professione. Altro tema affrontato è stato quello della crisi delle vocazioni chirurgiche, relatore il Prof. Ludovico Docimo:
“Il chirurgo è vessato da azioni medico-legali, non ha una adeguata retribuzione e non è apprezzato come in passato.”
L’intervento ha evidenziato la necessità di strategie concrete per rendere la professione più attrattiva e sostenibile nel lungo periodo.
Sessioni scientifiche
Il congresso ha visto quattro importanti sessioni scientifiche, focalizzate su temi di grande rilevanza: Chirurgia nel paziente anziano fragile, con approfondimenti sulla chirurgia del colon-retto e epato-bilio-pancreatica.
Update e dibattiti sulla chirurgia generale, con particolare attenzione alla chirurgia robotica e alle innovazioni nel trattamento dei tumori del colon-retto.
Il trattamento della malattia emorroidaria e del prolasso rettale, con le tecniche più innovative per affrontare queste patologie. Implementazione e razionalizzazione dei percorsi di cura, per migliorare l’efficienza del sistema sanitario e garantire trattamenti sempre più efficaci.
La sanità calabrese e le prospettive future
Il prof. Nardo ha sottolineato l’importanza della sinergia tra l’Università Magna Græcia (Umg) della Calabria -in particolare il corso di laurea in Medicina e Tecnologie Digitali – con l’Ospedale Annunziata di Cosenza e altri ospedali della regione: “Questa collaborazione è fondamentale per lo sviluppo della sanità calabrese, favorendo l’integrazione tra formazione, ricerca e pratica clinica.”
Conclusioni
Il Congresso regionale Sic Calabria 2025 ha rappresentato un’occasione di crescita e confronto per la comunità chirurgica, mettendo in risalto l’importanza dell’innovazione, della formazione e dell’integrazione tecnologica. L’evento ha evidenziato il ruolo importante della chirurgia robotica, delle tecniche mininvasive e dell’ottimizzazione dei percorsi di cura per il paziente fragile, delineando il futuro della chirurgia in Calabria e in Italia.


