“È tanto inaccettabile quanto risibile la speculazione politica sulla posizione chiara assunta sin dalle origini dal gruppo che mi onoro di rappresentare. Non siamo disposti a tollerare ulteriori strumentalizzazioni e offese ai limiti della diffamazione. Ribadiamo quanto già comunicato al momento della nostra costituzione, per come condiviso con il nostro referente Enzo Mirabello. La nostra formazione trova linfa dalla necessità “di esercitare con maggiore responsabilità il ruolo istituzionale attraverso un’azione di una continua collaborazione e con l’intento di un migliore raccordo con tutte le altre forze politiche che compongono il quadro della maggioranza che sostiene il sindaco nel rispetto del programma elettorale. Rivendicare il diritto di partecipare e confrontarsi con pari dignità nella fase di preparazione dell’azione amministrativa, e non soltanto nella fase di assunzione della responsabilità, non può costituire una minaccia né una violenza per chi professa disponibilità alla partecipazione senza garantirla, però. Il ruolo del consigliere comunale di maggioranza non può essere sminuito a quello di uno “yes man” fanatico ad ogni costo”. Comincia così la dura nota diffusa da parte di Alessandra Grimaldi, capogruppo dei Democratici e Riformisti al Consiglio comunale di Vibo.
“Comprendiamo il fastidio nel confrontarsi su evidenti ritardi che stanno accumulando alcuni settori, ma non è più possibile nascondersi dietro accuse infondate di ricatti”, si legge ancora nel documento”.
“Comprendiamo il fastidio nel confrontarsi su evidenti ritardi che stanno accumulando alcuni settori, ma non è più possibile nascondersi dietro accuse infondate di ricatti”, si legge ancora nel documento”.
I nodi irrisolti
Il gruppo elenca una serie di questioni su cui chiede un “confronto urgente all’interno della maggioranza: la mancata apertura del teatro comunale; l’assenza di attenzione verso il centro aggregazione anziani di Vibo Marina; il mancato ripristino della scala mobile; lo stato di degrado dell’ingresso ovest della città (via Jan Palach e traverse); la mancanza di giochi per bambini a Vibo Marina; l’abbandono della villa comunale, nonostante l’affidamento a un gestore; i problemi irrisolti sulle soste tariffate; la crisi del commercio sul corso principale; l’assenza di novità su università, corsi di formazione, sistema bibliotecario e orchestra sinfonica; e soprattutto, il mancato ripristino del plesso scolastico “Buccarelli” a Vibo Marina, nonostante una delibera di consiglio comunale risalente a dieci mesi fa”.
“Un cambio di passo”
“Riteniamo utile – si legge – accelerare l’azione amministrativa valutando seriamente l’opportunità di affidare alcuni rami a tecnici di settore. Non si può condividere acriticamente la responsabilità di governo, soprattutto su documenti contabili bocciati dagli organi di controllo”. Il riferimento è alla proposta n.16 del 26 giugno 2025, su cui – evidenziano i consiglieri – il revisore dei conti ha rilevato una grave violazione procedurale: “Non adottata entro il termine previsto dall’art. 191 del Tuel”.
Le accuse al presidente del Consiglio
La nota si chiude con un riferimento alle “violazioni consumate” nel corso del consiglio comunale del 31 luglio, con una doppia convocazione “e allegati contraddittori”, che – secondo i firmatari – hanno leso “l’onorabilità del Consiglio e dei singoli consiglieri”. “La democrazia non si difende con le offese e le accuse. Se necessario – concludono – ci riserviamo ogni approfondimento, a tutela della dignità democratica del Consiglio e del ruolo dei suoi componenti”.