Consiglio comunale, Claudia Gioia: aspetto il verdetto finale e respingo attacchi volgari

La reazione: premesso che non sono un'abusiva ma sono stata proclamata eletta dall'ufficio centrale elettorale presieduto da un magistrato

Botta e risposta tra Giuseppe Russo, candidato di Vibo Unica e Claudia Gioia, consigliera comunale in carica della stessa coalizione civica. Il Tar ammesso il ricorso di Russo che rivendica il seggio nell’aula di palazzo Luigi Razza. Queste le osservazioni piuttosto piccate di Claudia Gioia:

Termini volgari

Termini volgari

“Russo utilizza volgarmente il termine “abusiva” per evidenziare come il seggio che, ad oggi, ricopro in Consiglio Comunale sia frutto di un mio personale atto di prevaricazione. In merito a ciò respingo con forza questa ricostruzione e, di contro, evidenzio di essere stata proclamata eletta dall’Ufficio Centrale elettorale presieduto da un Magistrato e con sede presso il Tribunale di Vibo Valentia. In particolare la proclamazione è avvenuta a sua volta sulla base di un verbale redatto da un presidente di seggio e da tutti gli scrutatori che hanno attestato, con fede pubblica, il numero di preferenze valide attribuite alla mia persona all’esito dell’attività di scrutinio”.

Avviate le verifiche

Partendo da questa premessa la consigliera di Vibo Unica aggiunge: “In funzione di tale procedimento occupo la mia postazione istituzionale e, pertanto, il termine “abusiva”, che considero diffamatorio e rispetto al quale mi riservo di valutare ogni opportuna azione giudiziaria a tutela della mia onorabilità, non è altro che il frutto di una errata, strumentale e, per come già detto, volgare ricostruzione di Russo”.

“Sin dalla mia proclamazione – sottolinea Claudia Gioia – Russo ha ritenuto di diffondere comunicati stampa ventilando la possibilità di una mia immediata destituzione alla luce di un verbale di correzione del risultato elettorale, ritenuto poi non bastevole dal Tar, che ha ritenuto di avviare il procedimento di verificazione”.

Il riconteggio

Altra questione sulla quale la consigliera si sofferma riguarda altri aspetti: “Le questioni non attengono esclusivamente alla questione numerica relativa al riconteggio dei voti ma anche a valutazioni di merito in ordine all’eccepita nullità del procedimento di verificazione alla luce della documentata mancata integrità dei plichi rispetto ai quali tale procedura è stata espletata. Pertanto, ritengo doveroso attendere l’udienza che si terrà nel mese di aprile all’esito della quale verrà emessa una sentenza che definirà il giudizio ed alla quale mi rimetterò con il rispetto che una donna di legge riserva alle statuizioni giudiziarie”

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