Contrasto al bracconaggio nel Vibonese, sequestri e denunce delle guardie venatorie (video)

Due cacciatori sono stati sorpresi mentre utilizzavano richiami elettromagnetici vietati per attirare i turdidi

Prosegue l’attività di controllo e contrasto al bracconaggio nel Vibonese da parte delle guardie venatorie della Federazione italiana della caccia, operanti sotto il coordinamento di Mario Galati, responsabile delle guardie, e sotto la guida di Riccardo Colistra, presidente provinciale della Federazione.

Le attività di pattugliamento, organizzate dalla sezione comunale di San Costantino Calabro e condotte dal gruppo di guardie, si intensificano in questo periodo per contrastare il bracconaggio durante il passo autunnale dei Turdidi (uccelli appartenenti alla famiglia dei passeriformi).

Le attività di pattugliamento, organizzate dalla sezione comunale di San Costantino Calabro e condotte dal gruppo di guardie, si intensificano in questo periodo per contrastare il bracconaggio durante il passo autunnale dei Turdidi (uccelli appartenenti alla famiglia dei passeriformi).

Nella giornata del 27 ottobre, durante un controllo preventivo e programmato sul territorio, le guardie hanno individuato due cacciatori intenti a utilizzare richiami elettromagnetici vietati per attirare i turdidi.

Questi dispositivi, che riproducono il canto degli uccelli per portarli a tiro di fucile, sono vietati dalla normativa italiana e rappresentano una violazione di natura penale. 

Durante il pattugliamento, il gruppo ha udito in lontananza il canto artificiale del tordo bottaccio e, insospettito, ha individuato l’area da cui proveniva il suono. Avvicinatisi a piedi, le guardie hanno individuato due individui intenti a cacciare utilizzando questi dispositivi vietati. Con prontezza e professionalità, hanno interrotto l’attività illecita, procedendo con il sequestro dell’attrezzature pertinenti al reato e con la denuncia penale e amministrativa dei responsabili, come previsto dalla legge.

L’operazione è stata condotta in collaborazione con il nucleo dei Carabinieri Forestali di Vallelonga e con il supporto degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) Vibo Valentia, con cui le guardie venatorie della FIDC collaborano regolarmente per il monitoraggio del territorio e la tutela della fauna.

L’esperienza delle guardie venatorie

Le guardie venatorie della FIDC vantano una lunga esperienza anche nella rimozione di dispositivi di cattura illegale. Durante i controlli degli ultimi anni, il gruppo ha rinvenuto numerosi lacci destinati alla cattura di cinghiali e tassi, immediatamente rimossi per evitare danni alla fauna locale. In una di queste operazioni, il gruppo ha anche tratto in salvo un cucciolo di tasso, rimasto nascosto sul ciglio della strada accanto alla madre, investita da un veicolo. Il piccolo, disidratato e in precarie condizioni, è stato soccorso tempestivamente con la somministrazione di acqua tramite siringa medica, stabilizzando l’animale e offrendogli una seconda possibilità.

Tra le operazioni di soccorso figurano anche interventi su altre specie protette: di recente, il gruppo ha recuperato una tartaruga palustre, specie in via di estinzione, che si trovava in mezzo a una strada trafficata. Le guardie hanno interrotto il traffico e trasferito l’animale in un’area sicura e lontana dai pericoli. 

Oltre ai controlli contro l’uso di richiami elettromagnetici, le attività della FIDC si concentrano anche sulla prevenzione della caccia non autorizzata al cinghiale. Gli agenti dedicano particolare attenzione a coloro che praticano l’attività venatoria senza le dovute autorizzazioni, mantenendo un monitoraggio attento e costante.

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