Contro la violenza sulle donne lo Stato scende tra la gente

Sul lungomare di Crotone il talk show voluto dal questore Renato Panvino
violenza sulle donne

“A sconfiggere il femminicidio e la violenza sulle donne non sarà il Parlamento da solo, non sarà la politica da sola, ma ci deve essere quel gioco di squadra che mette insieme istituzioni, Stato, ma certamente le famiglie, la società civile, le politiche sociali. Col talento si vince la partita, col gioco di squadra possiamo vincere il campionato”. Lo ha detto la sottosegretaria agli interni Wanda Ferro in una iniziativa pubblica voluta dal questore di Crotone Renato Panvino, che insieme al Club Soroptimist presieduto da Maria Lucia Cosentino, ha organizzato un talk show sul tema sul lungomare cittadino.

Lo Stato tra la gente

Iniziativa che ha richiamato centinaia di persone. “Questa iniziativa – ha detto Panvino – nasce con un motivo ben preciso, portare lo Stato tra la gente. I cittadini hanno bisogno di certezze, di conoscere lo Stato che non è composto da palazzi o scrivanie ma da esseri umani. Questa iniziativa che la Polizia sta mettendo in atto a Crotone, è proprio perché da qui deve partire un’onda di legalità per tutto il Paese. Vogliamo essere un modello”. Panvino ha parlato di un aumento di denunce del 70% spiegando che “c’è una prese di coscienza da parte dei cittadini per dire basta a qualsiasi forma di violenza”.

Un pool specializzato contro la violenza sulle donne

A Crotone, con l’arrivo del procuratore Domenico Guarascio, è stato attivato un pool specializzato nei reati da codice rosso. “Questo – ha spiegato il magistrato – permette un’attivazione immediata delle procedure per tutelare le vittime. Il comprensorio di Crotone ha avuto una crescita esponenziale molto forte di reati di questo tipo e ci stiamo impegnando con la Questura e le altre forze dell’ordine in briefing operativi.

Dall’altra parte c’è una consapevolezza tale per cui si denuncia di più visto che lo Stato dà risposte”. Guarascio, sostenendo che “la ‘ndrangheta e la violenza sulle donne hanno in comune la cultura della sopraffazione” si è detto colpito negativamente dal fatto che “ci sia un aumento di questi reati nei giovanissimi. Questa è una cosa che mi ha lasciato un po’ basito e che dovrebbe interrogare tutti”.

Cambiare target culturale

“Stare in piazza oggi – ha detto la prefetta Franca Ferraro – è importante perché questo deve essere un discorso aperto a tutti. Dobbiamo cambiare target culturale, non aver paura dell’essere donna e di denunciare le vessazioni. Anche perché oggi lo Stato c’è, ci sono tutti gli strumenti dalla denuncia agli incentivi economici per le donne che non hanno un’autonomia economica. Dobbiamo educare i nostri figli allo stesso modo, ragazzi e ragazze, renderli consapevoli che il rispetto dell’altro è fondamentale, senza non si va da nessuna parte”.

Un contributo alla prevenzione può arrivare dalla chiesa. Lo ha sottolineato il vescovo Alberto Torriani: “La Chiesa di Crotone, mi auguro e spero possa anche essere innanzitutto luogo di ascolto, di accoglienza. Abbiamo anche un ruolo di sentinella: non sto parlando solo dei preti, ma anche di laici, capaci di vedere dove ci sono situazioni di difficoltà, di vedere i segnali di criticità”. (ansa)

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