Corruzione a Catanzaro, l’Aterp Calabria sarà parte civile

L’ente sollecita riflessioni sulla carenza di risorse e sulla necessità di assegnazioni eque, collaborando con le autorità per tutelare il patrimonio pubblico

“L’operazione congiunta di magistratura e forze dell’ordine nella citta di Catanzaro che ha portato all’emissione di provvedimenti cautelari nei confronti di nostro personale operante e nostro personale in quiescenza, non può che essere motivo di preoccupazione per le ipotesi di reato contestate”. È quanto si legge in una nota di Aterp Calabria che annuncia la costituzione di parte civile nell’eventuale processo.

Le criticità

“L’inchiesta partita nel 2022 – prosegue la nota – declina alcune criticità che, da tempo, andiamo evidenziando in ogni sede, a cominciare dai Comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica; abbiamo posto con forza la necessità e l’urgenza di garantire il rispetto della proprietà pubblica e del suo naturale utilizzo senza cedere a condizionamenti che inevitabilmente devono trovare soluzione al di fuori del sistema dell’edilizia residenziale pubblica con l’auspicio di rafforzare i presìdi sociali garantiti dai Comuni senza mai far venire meno diritti e rispetto delle regole.

La carenza assoluta di alloggi che non consente di fornire risposte adeguate ad una domanda abitativa enorme e che cresce costantemente e l’estrema esiguità di finanziamenti adeguati per fronteggiare anche le legittime richieste di interventi manutentivi sono elementi, peraltro espliciti ed evidenti in tutto il Paese, che devono obbligare ad una riflessione generale. Convinti di arginare questi fenomeni, nell’ultimo anno centinaia di decreti di rilascio sono stati notificati dall’Aterp sia per morosità che per occupazione abusiva”.

“Questa vicenda – afferma l’Aterp – evidenzia l’importanza di una gestione rigorosa e trasparente degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, affinché possano essere assegnati a chi ne ha effettivamente diritto, nel rispetto delle normative vigenti e dei principi di equità sociale. Ribadiamo il nostro impegno a collaborare con le Autorità per garantire legalità e trasparenza nella gestione del patrimonio pubblico”.

“Assumeremo, come naturale, ogni azione a tutela dell’Azienda che – conclude la nota – fin d’ora, deve considerarsi persona offesa nella vicenda e che si costituirà parte civile ove mai dovesse l’indagine approdare in aula giudiziaria per la verifica processuale al fine di tutelare l’integrità e la trasparenza dell’Ente e delle sue attività”. (ansa)

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