“Resistere non basta più: servono risposte per la città”. Con queste parole Giovanni Carè, giovane studente di Medicina all’Università di Catanzaro ed ex candidato al Consiglio comunale alle ultime Amministrative con la coalizione guidata da Francesco Muzzopappa, torna a farsi sentire nel dibattito politico cittadino.
Carè parte dalla sua esperienza diretta tra le vie della città e tra i commercianti, raccontando una realtà segnata da difficoltà crescenti e da “un malessere profondo”: quello di un territorio che “non riesce a trattenere le sue forze migliori. A colpire maggiormente – dice – è la continua chiusura delle attività commerciali, l’ultima in ordine di tempo gestita da una giovane imprenditrice che ha deciso di gettare la spugna, demotivata e scoraggiata. È l’ennesimo sogno spezzato – scrive –. Da giovane cittadino mi domando spesso: sbaglia chi resta? Chi prova con coraggio a resistere qui, in una terra che avrebbe potenzialità enormi ma che fatica a offrire prospettive concrete? Io credo di no”.
Carè parte dalla sua esperienza diretta tra le vie della città e tra i commercianti, raccontando una realtà segnata da difficoltà crescenti e da “un malessere profondo”: quello di un territorio che “non riesce a trattenere le sue forze migliori. A colpire maggiormente – dice – è la continua chiusura delle attività commerciali, l’ultima in ordine di tempo gestita da una giovane imprenditrice che ha deciso di gettare la spugna, demotivata e scoraggiata. È l’ennesimo sogno spezzato – scrive –. Da giovane cittadino mi domando spesso: sbaglia chi resta? Chi prova con coraggio a resistere qui, in una terra che avrebbe potenzialità enormi ma che fatica a offrire prospettive concrete? Io credo di no”.
Il giovane studente puntualizza: “Non ho mai preteso che in un anno e mezzo l’amministrazione Romeo risolvesse problemi strutturali. Tuttavia, ciò che preoccupa, è la mancanza di una visione chiara e condivisa all’interno della maggioranza”. Una maggioranza che “si sarebbe distratta a lungo per la competizione elettorale regionale, allontanandosi dalle urgenze quotidiane della città, e che ora tenta di ricompattarsi con manovre politiche per ricucire con i Democratici e Riformisti, messi alla porta ad agosto e oggi prossimi a rientrare in giunta”. Un’operazione che Carè definisce “incoerente”, ma ammette: “Se peccare di incoerenza serve per superare lo stallo causato dalle divisioni interne, ben venga”. Perché la posta in gioco, avverte, è alta: “Si parla del futuro di questa città e dei suoi figli”.
L’operato dell’amministrazione
Pur non essendo in Consiglio, Carè ribadisce la sua volontà di vigilare sull’operato dell’amministrazione. E lo fa ponendo domande: “Quali proposte sono in essere per far fronte alle difficoltà del commercio? È stato istituzionalizzato il tavolo tecnico di confronto permanente con i commercianti e le associazioni di categoria, come promesso l’11 ottobre 2024? Se sì, vengono rispettati gli incontri previsti con cadenza mensile?”.
L’ultima riunione ufficiale con Confartigianato risale – ricorda – al 17 luglio. In quell’occasione l’associazione aveva proposto uno studio di fattibilità per la realizzazione di un parcheggio multipiano, per affrontare il problema cronico della carenza di parcheggi nel centro città. “Indipendentemente dalla fattibilità della proposta, si è dato seguito con un impegno tangibile?”, chiede Carè. “Si è pensato a intercettare fondi o finanziamenti per ridurre le tasse a chi ha un’attività nel territorio comunale? Si è pensato ad agevolare le nuove aperture?”.
Domande che, a suo avviso, dopo un anno e mezzo di mandato, “iniziano ad aspettare delle risposte. Perché – conclude – la richiesta d’aiuto è forte. È palpabile. La politica deve rispondere. Che questa amministrazione abbia ereditato problemi storici è fuori discussione, ma presto ciò non potrà più essere un alibi. Non possiamo permetterci altri stop: serve uno scatto. Serve che tutte le energie, umane e politiche, vengano concentrate su un solo obiettivo: la città”.