Le dimissioni del presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto colgono un po’ tutti di sorpresa, creano sconcerto, inducono a riflettere. Ognuno fa le sue valutazioni, ognuno esprime un parere. A farla da padrona, però, è la delusione.
Il pensiero di Lebrino
Il pensiero di Lebrino
E’ un sentimento carico di amarezza che investe anche i giovani che nella politica hanno sempre creduto e che attorno a sé non si ritrovano segni di cambiamento, bensì prove lampanti di egoismo politico che giovano al singolo, ma non alla collettività. A manifestare il suo pensiero su quanto sta accadendo in Calabria è Gian Maria Lebrino (foto sotto), ex dirigente nazionale del Psi, nonché ex segretario della Federazione provinciale del Psi vibonese. “Continua la maledizione calabrese del fine mandato – esordisce Lebrino – non basta il continuo balletto dell’alternanza centrodestra-centrosinistra, l’emorragia politica nostrana non si arresta. Non fosse per la situazione drammatica, la Calabria sarebbe da considerare un paziente terminale; così continuando, tra pochi anni, ci ritroveremo davanti una terra desolata e desolante”.

Basta logiche partitiche
Allo stato attuale, la Calabria “è una regione – continua – che fatica a sostituire la generazione di politici alla guida e che, ancor peggio, si affida ai soliti ‘giostrai’. Ad ogni elezione viene prospettato ai cittadini un cambiamento, ma, nei fatti, nulla migliora. Cambiare per non cambiare. Probabilmente, sarà la conseguenza della vicinanza, nonostante il ponte mancante, alla Sicilia di Tomasi di Lampedusa”. Gian Maria Lebrino prova, allora, a seminare qualche proposta. “Il mio umile, ma profondamente sentito appello – afferma – lo rivolgo a tutte le forze politiche d’ogni schieramento ed a tutte le forze civiche, affinchè questa volta,stante la delicatezza della situazione, si abbandonino le logiche partitiche e di convenienza dei singoli per preparare due coalizioni formate da persone preparate, da volti nuovi. Persone pronte – prosegue – per affrontarsi con serietà in campagna elettorale e pronte, sopratutto, all’indomani, a governare”.
Dateci il nostro poco
Alla fine della fiera, “la nostra regione – aggiunge l’ex dirigente nazionale del Psi – ha bisogno di essere governata, ha bisogno di riforme, di visione di amor di patria. Per una volta siate coraggiosi, mostrate con i fatti l’amore che sventolato sui social e fate posto a qualcuno che, libero da qualsiasi logica, possa migliorare le cose. In fondo – conclude – noi calabresi ci accontentiamo di poco, ma quel poco stavolta datecelo”.