Cropani piange Francesco Brandi, morto a  101 anni: una vita tra guerre, sacrifici e amore familiare

Reduce della Seconda guerra mondiale, lavoratore instancabile e nonno amatissimo, era un punto di riferimento per la comunità

È “tornato alla casa del Padre”, munito dei conforti religiosi, Francesco Brandi, nato a Cropani il 21 novembre del 1923. Il prossimo novembre avrebbe compiuto 102 anni, ma il suo lungo viaggio terreno si è concluso serenamente nella Comunità alloggio per anziani San Sebastiano di Cropani, dove era amorevolmente assistito. La struttura, fondata dal sacerdote benemerito don Alfonso Velonà, è stata per lui un luogo di affetto e serenità negli ultimi anni della sua vita.

Originario della frazione Cuturella di Cropani, Brandi è stato marito devoto, padre amorevole di sei figli e nonno straordinario. Ha vissuto la durezza della Seconda guerra mondiale, conoscendone in prima persona le sofferenze e i grandi cambiamenti. Una vita segnata dalla fatica e dal lavoro nei campi, sempre speso con grande impegno per garantire benessere alla sua famiglia. Persona sensibile, leale, altruista, era conosciuto da tutti come “Nonno Ciccio” e rappresentava un patrimonio di saggezza e umanità, un punto di riferimento per familiari, amici e per chiunque abbia avuto il privilegio di incontrarlo.

I suoi compleanni, celebrati ogni anno con affetto e calore, erano occasioni speciali, vissute come una festa in famiglia allargata. “La sua lunga vita – scrive la Comunità alloggio per anziani San Sebastiano di Cropani – è stata attraversata da eventi che hanno segnato profondamente il nostro tempo, e la sua presenza nella nostra comunità è stata per tutti noi motivo di grande rispetto e ammirazione. Nonno Ciccio, così affettuosamente lo chiamavamo, non era solo un ospite della nostra struttura, ma un testimone vivente della storia. Ha vissuto sulla propria pelle l’orrore della guerra, affrontandola con il coraggio e la forza d’animo di chi non si arrende di fronte alle prove più dure. La sua esistenza è stata un esempio di resilienza e dignità, e il solo ascoltare il suo vissuto ci faceva comprendere il valore del silenzio, della memoria, della pace”.

“Raggiungere i 101 anni – prosegue la Comunità – è un traguardo raro e prezioso, e Nonno Ciccio lo ha fatto con la sobrietà e la forza di chi ha conosciuto il dolore ma ha saputo andare avanti, passo dopo passo. Ogni giorno trascorso con lui era un dono, una finestra aperta su un passato che troppo spesso dimentichiamo, ma che in lui prendeva forma e voce. Caro Nonno Ciccio, ci lasci un vuoto profondo, ma anche l’onore di averti conosciuto e accompagnato in un tratto importante del tuo lungo cammino. La tua memoria rimarrà viva nei nostri cuori, come simbolo di resistenza, di vita vissuta e di dignità. Riposa in pace. I tuoi 101 anni e il tuo coraggio nelle guerre resteranno per sempre parte della nostra storia”.

Alla sua vita si era interessato anche lo storico Mario Saccà, già presidente dell’Associazione Calabria in Armi ed ex assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, che avrebbe voluto intervistarlo come uno dei rari superstiti dell’ultimo conflitto mondiale. Un’occasione mancata, ma che conferma quanto la testimonianza di Francesco Brandi fosse preziosa non solo per chi lo ha amato, ma anche per la memoria collettiva di un intero territorio.

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