Dal cuore della Calabria alla Striscia di Gaza, il centro Inail di Lamezia pronto a ricostruire le vite dei mutilati

Nel piano d’emergenza nazionale coordinato dalla Protezione civile per la crisi umanitaria di Gaza, anche il polo lametino dell’Inail è in prima linea: fornirà protesi e know-how per la riabilitazione delle vittime del conflitto

C’è anche un pezzo di Calabria nel grande piano di solidarietà che l’Italia si prepara ad attivare per la popolazione di Gaza. Nella rete operativa messa in campo dal Governo e dalla Protezione civile nell’ambito della task force Italy for Gaza, un ruolo strategico è affidato al centro Inail di Lamezia Terme, eccellenza nazionale per la produzione e l’adattamento di protesi destinate ai mutilati di guerra.

La conferma della Protezione civile

La conferma della Protezione civile

A confermarlo è il capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, in un’intervista a Il Foglio all’indomani della prima riunione operativa a Palazzo Chigi. “L’Inail – spiega Ciciliano – ha dato la disponibilità dei suoi due centri per le protesi, quello di Budrio e quello di Lamezia Terme, sia per fornire le protesi necessarie ai feriti, sia per mandare personale a Gaza che possa insegnare ai palestinesi a realizzarle. Sia in legno, sia attraverso l’utilizzo di stampanti 3D”. Un impegno concreto e immediato, reso possibile dallo stato di emergenza per Gaza dichiarato dal Consiglio dei ministri già nel maggio 2024. “Questo – precisa Ciciliano – ci consente di agire subito attraverso ordinanze in deroga a tutte le normative, tranne quella penale. Possiamo essere rapidissimi”.

Ospedale da campo in primo piano

Tra le prime misure previste figura l’installazione di un grande ospedale da campo, pronto in 24 ore e operativo in meno di dieci giorni dal via libera definitivo. A questo si affiancheranno interventi per garantire acqua potabile e cibo, con sette potabilizzatori aviotrasportabili e tre forni campali capaci di produrre fino a una tonnellata di pane al giorno. Ma è proprio sul fronte della riabilitazione e della ricostruzione fisica e umana che l’Italia intende dare un segnale forte, e il centro Inail di Lamezia si prepara a essere un punto di riferimento internazionale. Qui, dove tecnologia e artigianalità convivono da anni, verranno prodotte e adattate le protesi destinate ai feriti del conflitto, con l’obiettivo non solo di restituire autonomia alle vittime, ma anche di trasferire competenze per la costruzione di una filiera locale di assistenza e riabilitazione.

Efficienza, tecnica e umanità

In una tragedia che ha già assunto dimensioni epocali, il contributo lametino si colloca così in una cornice di solidarietà operativa, quella che unisce efficienza tecnica e umanità concreta. “In poco meno di dieci giorni possiamo cominciare a curare i primi pazienti della Striscia” assicura Ciciliano. E da Lamezia, nel cuore del Mezzogiorno, l’Italia si prepara a ricucire – protesi dopo protesi – anche una parte delle ferite più profonde lasciate dalla guerra.

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