Dasà, premio “‘Ncrinata” 2025 a Nicola Manno e Bartolo Mercuri: riconoscimenti per dedizione e carità

La cerimonia di assegnazione si è svolta nella chiesa parrocchiale, con il parroco Fragalà e lo storico Luzza a moderare l’evento

Giunta alla sesta edizione (con un doppio stop nel 2020 e 2021 causa Covid) si è svolta ieri pomeriggio (domenica) nella chiesa parrocchiale di Dasà la cerimonia di assegnazione del premio “’Ncrinata” 2025, simbolico riconoscimento ideato nel 2018 dall’amministrazione comunale targata Raffaele Scaturchio per proiettare all’esterno con una maggiore visibilità la secolare festa dell’incontro tra Maria e Gesù risorto, che qui è particolarmente sentita e si svolge il martedì dopo Pasqua (detto di Galilea).

Il premio ogni anno viene assegnato a una personalità distintasi a livello locale e un’altra a livello regionale. Quest’anno la scelta da parte del comitato festa, del parroco e dell’amministrazione è ricaduta su Nicola Manno, dipendente comunale in quiescenza che per anni si è distinto per la dedizione gratuita e costante nelle iniziative parrocchiali e nella congrega (a lui la gratitudine del parroco per ciò che ha fatto e ciò che farà ancora e il racconto di qualche aneddoto da parte dell’amico di lungo corso Peppi Giogà), e su Bartolo Mercuri, volontario che da decenni si occupa dei dimenticati dalla società, offrendo loro opere di carità e amore. Ad aprire i lavori il parroco, don Franco Fragalà che, da poco alla guida della parrocchia, ha parlato di “un momento per me nuovo”.

Incontro, linguaggio e comunicazione

Il partecipato incontro è stato moderato dallo storico Franco Luzza, che ha presentato gli assegnatari del premio e spiegato il significato dello stesso, fondato sui concetti di incontro (quello che avviene durante il rito pasquale), e linguaggio, comunicazione, (quella che promana da questo nostro evento).

Ai premiati è andata una targa donata dal consigliere comunale Enzo Cirillo (il sindaco era assente perché fuori regione) con una lunga dedica, per la consegna della quale entrambi hanno espresso la loro gratitudine. Bartolo Mercuri, originario di Maropati e noto come “papà Africa”, è fondatore e presidente dell’associazione il cenacolo, che tutti i giorni, da oltre vent’anni, è al servizio degli immigrati (circa 7 mila, in gran parte africani e ucraini) stanziati a San Ferdinando e nella Piana di Gioia, cui offre vestiti, scarpe, alimenti, conforto e calore umano, avvalendosi della solidarietà di tanti “perché – ha detto – fare beneficenza è un grande atto di amore. Non meritavo questo premio – ha concluso – ma l’ha voluto Dio e io lo accetto volentieri”.

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