Era stata pensata negli anni ‘90 come “casa famiglia per ragazze madri”, a Dasà. Evidentemente arrivavano soldi a “diluvio”. Pertanto è stata costruita, ultimata e arredata. Ma non è mai entrata in funzione: arredi completamente scomparsi e struttura in totale abbandono e decadenza, vedasi stato del tetto. Oggi, il sindaco, Raffaele Scaturchio, per l’ennesima volta richiede all’Asp la possibilità di utilizzo in comodato d’uso gratuito. Lo fa con una missiva indirizzata a Vittorio Piscitelli, presidente della terna commissariale dell’Asp; Gandolfo Miserendino e Gianluca Orlando, subcommissari; Michele Soriano, direttore e responsabile gestione tecnico patrimoniale dell’azienda.
Lo fa premettendo che “la struttura, sita in via ‘Costarella’ e mai entrata in funzione, risulta attualmente in completo stato di abbandono sia a livello di manutenzione che strutturale; l’amministrazione comunale che rappresento ha intenzione di mettere in esercizio la struttura, intercettando fondi Pnrr, per consentirne l’utilizzo funzionale con attività socio-sanitarie, socioassistenziali, e similari, a beneficio della collettività; l’utilizzo della suddetta struttura risulterebbe essenziale per il perseguimento di finalità di pubblico interesse, in coerenza con le attività istituzionali dell’ente”. Tutto ciò premesso, in attesa di positivo riscontro, ne richiede l’utilizzo, dichiarando la piena disponibilità ad assumere l’onere della manutenzione ordinaria e garantire il corretto uso dell’immobile nel rispetto della normativa vigente, stipulando, se serve, apposita convenzione. Aveva già inoltrato simile richiesta, documentata, nel gennaio e nell’aprile 2022. Forse qualche altra volta. Negli anni. E chissà quanti altri suoi predecessori lo hanno fatto. Asp (ettiamo) che cada. Poi, magari, si vedrà.