“Il primo cittadino ha le idee confuse”. Una presa di posizione dura, senza giri di parole, quella firmata da Francesco Fusca, responsabile provinciale organizzativo dell’Udc di Vibo Valentia, che in un comunicato denuncia l’“inconsistenza amministrativa” del sindaco e mette sotto accusa la gestione ambientale della frazione di Bivona. Il quadro tracciato è quello di un territorio che avrebbe potuto fare del turismo il proprio volano economico, grazie a una posizione geografica strategica e a un patrimonio naturalistico unico. Ma che oggi si trova invece a fare i conti con problemi ambientali cronici, soluzioni tampone e, soprattutto, con un’amministrazione giudicata “incapace”.
“Appare oramai del tutto evidente – scrive Fusca – che l’inconsistenza amministrativa del Sindaco sta generando enormi difficoltà per il nostro territorio ed in particolare per la frazione di Bivona, che avrebbe dovuto fare del turismo il presupposto per il suo rilancio economico alla luce di una posizione geografica strategica ed in considerazione di un mare e di una spiaggia unici nel loro genere”.
Il dito è puntato in particolare contro la gestione del Torrente Sant’Anna, da anni al centro di proteste e preoccupazioni da parte dei residenti. “Nonostante le numerose sollecitazioni – denuncia l’Udc – l’amministrazione comunale si è ridotta come al solito all’ultimo momento utile per tentare di risolvere il problema in discussione, e solo grazie alla forte iniziativa della Prefettura di Vibo Valentia”.
Ma il problema, secondo il partito centrista, è ancora più grave: “Il sindaco continua ad avere le idee confuse – si legge – perché dalla stampa si apprende che l’unica soluzione che si intende adottare è provvisoria e non definitiva e consiste nel collettamento temporaneo delle acque reflue, che non servirà ad evitare però gli scarichi abusivi a mare”.
In pratica, il Torrente Sant’Anna resterà “un potenziale inquinante anche per quest’anno”, con gravi ricadute sull’ecosistema marino e sull’attrattività turistica di tutta la zona. “Un torrente che sversa a mare lungo tutta la stagione invernale – rimarca Fusca – crea una compromissione dell’ecosistema che non può essere risolta attraverso soluzioni tampone da adottare per 15 giorni del mese di agosto. Per una reale produttività economica, la stagione estiva deve poter durare almeno 5 mesi, per come avviene in altre zone costiere della nostra provincia, vedi ad esempio Tropea, Capo Vaticano”.
Ma non è tutto. Il comunicato dell’Udc solleva anche il caso del torrente “Antonucci”, anch’esso fonte di preoccupazione. “La gestione ricade nelle competenze dell’amministrazione – afferma Fusca – e a causa dell’omessa manutenzione ordinaria è divenuta una fonte inquinante per il mare e per la spiaggia antistante. Anche in questo caso, si è appreso dalla stampa che il Sindaco si è trovato costretto a firmare un’ordinanza di divieto di balneazione per un lungo tratto di mare tra Bivona e Vibo Marina, con evidenti ripercussioni sulla stagione turistica”.
Una doppia emergenza ambientale, quella dei torrenti Sant’Anna e Antonucci, che secondo l’Udc rappresenta “due situazioni concrete dalle quali si evince l’incapacità amministrativa” dell’attuale governo cittadino. “Ogni ulteriore commento – sottolinea il responsabile centrista – sarebbe superfluo”.
Il partito, assicurano da Vibo, continuerà la propria azione di denuncia e proposta: “Come è evidente – conclude Fusca – sia lo scrivente e sia il partito Udc continueranno senza sosta nella battaglia finalizzata alla tutela del territorio costiero, perché si è convinti che trattasi di una battaglia di civiltà e non già un mero strumento per fare opposizione”.
Una battaglia, quella per Bivona, che secondo l’Udc riguarda non solo l’ambiente ma anche la dignità di una comunità che “subisce le conseguenze negative di una politica che invece di operare per l’interesse collettivo si perde nei meandri delle contraddizioni e delle false aspettative”.