Una boccata d’ossigeno per le spiagge calabresi e per il turismo balneare. Con l’approvazione della riforma della legge sul demanio marittimo, la Regione Calabria compie un passo avanti nella gestione dell’erosione costiera, semplificando gli interventi di ripascimento stagionale degli arenili.
Ad esprimere soddisfazione per il traguardo raggiunto è il consigliere regionale Francesco De Nisi, che sottolinea come la nuova normativa “semplifica e velocizza l’attività di ripascimento stagionale degli arenili da parte dei concessionari privati”. Una misura che punta a contrastare l’erosione delle spiagge e sostenere l’economia turistica regionale, riducendo i tempi della burocrazia e dando più potere agli enti locali.
Ad esprimere soddisfazione per il traguardo raggiunto è il consigliere regionale Francesco De Nisi, che sottolinea come la nuova normativa “semplifica e velocizza l’attività di ripascimento stagionale degli arenili da parte dei concessionari privati”. Una misura che punta a contrastare l’erosione delle spiagge e sostenere l’economia turistica regionale, riducendo i tempi della burocrazia e dando più potere agli enti locali.
Interventi più semplici
La grande novità introdotta dalla legge riguarda proprio le procedure autorizzative: saranno i Comuni costieri a gestire direttamente l’iter, avviando una conferenza dei servizi per valutare i progetti di ripascimento presentati dai privati. Le tempistiche? Massima rapidità: la conferenza dovrà essere convocata entro 5 giorni dalla richiesta, e l’intero processo dovrà concludersi entro 90 giorni.
Un taglio netto ai tempi morti e agli ostacoli burocratici che, in passato, hanno spesso rallentato gli interventi necessari per il mantenimento delle spiagge. “Questo processo garantisce interventi tempestivi e una gestione più efficiente – spiega De Nisi – riducendo la burocrazia e assicurando tempi certi per gli operatori turistici e i concessionari demaniali”.
Autorizzazioni fino a 10 anni
Un altro punto chiave della riforma riguarda la durata delle autorizzazioni. Per interventi strutturali di piccola entità, che prevedano un apporto annuo di sedimenti marini inferiore a 5.000 metri cubi, la concessione avrà una durata fino a 10 anni. Una scelta in linea con il decreto ministeriale 173 del 2016, che permette una pianificazione a lungo termine per la salvaguardia delle spiagge.
Più tutela per le spiagge
Con l’approvazione della legge, la Calabria si dota finalmente di uno strumento concreto per difendere le sue coste e dare stabilità al settore turistico balneare, pilastro dell’economia regionale. “Questa riforma è una grande opportunità per i Comuni, i concessionari e gli operatori economici locali”, afferma De Nisi, convinto che la semplificazione normativa permetterà interventi più rapidi ed efficaci.
L’obiettivo finale? Preservare la bellezza delle spiagge calabresi e garantire continuità alle attività turistiche, senza più lungaggini e incertezze. Un passo avanti che potrebbe cambiare il volto del litorale calabrese, rendendolo più resiliente di fronte alla sfida dell’erosione costiera.