Depuratore consortile tra Acquaro, Dasà e Arena: un milione di euro sprecato e l’impianto ancora fermo

Il sindaco di Dasà chiede un intervento urgente alle autorità regionali e locali, mentre sono già previsti lavori aggiuntivi per ampliare il sistema di collettamento fognario

Esiste, tra i centri dell’entroterra di Acquaro, Dasà e Arena, un depuratore consortile. Un impianto costato oltre un milione di euro costruito dal Corap (ente da anni in liquidazione), attraverso lavori il cui iter è iniziato nel 2009 e si è concluso, con la consegna dell’impianto al consorzio di comuni che avrebbe dovuto gestirlo, nel 2019. All’epoca (e per qualche anno dopo) tale consorzio aveva come ente capofila il comune di Dasà e, come presidente, il sindaco pro tempore, e attuale, Raffaele Scaturchio, incaricato di gestire l’impianto.

Lo stesso sindaco che, dopo aver passato innumerevoli notti insonni per il malfunzionamento dell’opera (che scaricava parte dei liquami nel proprio territorio) oggi invia una missiva a diversi indirizzi: presidente della Regione, Roberto Occhiuto; prefetto di Vibo, Anna Maria Colosimo; commissario straordinario unico per la depurazione, Fabio Fatuzzo; Umberto Campini, a capo della commissione straordinaria al comune di Acquaro; al sindaco di Arena, Nino Schinella.

Depuratore consortile, il sollecito

Nella medesima il primo cittadino chiede un sollecito per l’avvio del depuratore consortile: “Il sottoscritto – scrive Scaturchio – con la presente informa le signorie vostre che l’impianto di depurazione consortile a servizio delle comunità di Dasà, Acquaro e Arena, gestito dal ‘Corap’, come già comunicato precedentemente, e più volte, ad oggi risulta ancora non funzionante”.

Pertanto, “si richiede intervento immediato, stante l’imminente stagione estiva, affinché sia messo in funzione. Ciò al fine di evitare gravi danni dal punto di vista igienico sanitario e/o ambientali”. Riassumiamo: c’è un impianto costato più di un milione di euro, i cui lavori di costruzione sono durati 10 anni; entrato in funzione per pochi mesi ha avuto problemi sin dall’inizio, soprattutto per via delle varie stazioni di sollevamento, che si sono man mano intasate durante il circuito, e per sversamenti qua e là, non reggendo il carico.

C’è un aggravante, che rende la questione paradossale: in ballo ci sono lavori, già iniziati, per ulteriori 2 milioni di euro, per collettare le fogne delle frazioni di Acquaro allo stesso impianto. Brividi! Immaginate quale sarebbe stato l’intervento dell’indimenticato “principe De Curtis”. Intanto sulla costa ci sono le “fioriture algali”. E il mare, anche in estate, continua a essere d’inverno: “Come un film in bianco e nero visto alla tv”.

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