Docenti di Vibo a Dublino per studiare il sistema scolastico irlandese

Un’esperienza formativa importante per tre professori dell’Ipseoa “E.Gagliardi” con il progetto “Erasmus Plus”

Una scuola sempre più europea. Dal 10  al 26 aprile tre docenti dell’Ipseoa “E. Gagliardi” (diretto dalla dirigente scolastica Eleonora Rombolà) sono state a Dublino grazie ad una delle tante opportunità fornite dal progetto  “Erasmus Plus” per la formazione all’estero. L’esperienza, con un termine inglese Job Shadowing  (lavoro-ombra)  è finalizzata all’arricchimento in campo professionale, culturale ed umano dei docenti. Il progetto (la cui referente è la professoressa Francesca Meligrana) ha offerto l’opportunità di esplorare le metodologie di formazione, il materiale didattico e gli strumenti adottati nel sistema scolastico dell’Irlanda e metterlo a confronto con quello italiano. Le scuole in cui le insegnanti Irene Galati, Iolanda Genovese e Tiziana Silvestri, hanno potuto vivere questa importante esperienza formativa sono state tre: St Tiernan’s Community School, Rockford Manor Secondary SchoolSt. Adrew’s College. 

A fare la stessa esperienza anche docenti di altre nazioni: quindi l’opportunità anche di avere informazioni su come funziona la scuola superiore negli altri contesti scolastici nei paesi dell’UE.

A fare la stessa esperienza anche docenti di altre nazioni: quindi l’opportunità anche di avere informazioni su come funziona la scuola superiore negli altri contesti scolastici nei paesi dell’UE.

A raccogliere e raccontare l’impressione la professoressa Irene Galati (docente di Italiano e Storia). In primo luogo, ha spiegato, in Irlanda non ci sono scuole che possiamo identificarle come i nostri professionali  o i licei, ma un unico ordinamento con 6 materie di base; a queste si aggiungono in un secondo momento la scelta di discipline che hanno una finalità pratica (come ad es. Economia domestica). Gli studenti che provengono da famiglie benestanti possono permettersi un livello formativo più alto con la possibilità di scegliere discipline come sport, musica e arte.

Per comprendere i piani didattici e il programma svolto oltre al tutor si è creato un continuo interfaccia con gli stessi docenti. Inoltre hanno potuto conoscere i libri che venivano adottati, le linee guida, la tipologia di lezioni. Per ottimizzare questo interscambio sono stati organizzati dei seminari in cui partecipavano anche i docenti delle altre nazioni. E la Galati in merito spiega che <il sistema scolastico più simile al nostro è quello francese>. A tal riguardo, confrontando il sistema scolastico italiano con quello irlandese, la docente ritiene che se la formazione scolastica in Italia con l’attuale sistema vigente, avesse la possibilità di esprimersi compiutamente, la scuola italiana non sarebbe seconda a nessuna, sia sotto il profilo didattico che nei contenuti. Infatti ha avuto la possibilità di constatare che la loro Terza è come la nostra Prima.

L’aspetto che convince del sistema irlandese è legato alla pratica di una didattica interattiva in cui gli studenti sono maggiormente coinvolti: <In particolare ho notato che il metodo è improntato alla problematizzazione mentre da noi ci sono più contenuti teorici che pratici>. Quindi una didattica finalizzata al pragmatismo. In merito la Galati fa un esempio: non esistono interrogazioni orali, ma discussioni collettive e i test sono sempre a risposta aperta. Un metodo di insegnamento, in sostanza, che si adatta alle nuove tendenze imposte dal mutamento della società e anche del lavoro. 

Un aspetto che caratterizza positivamente l’ambiente scolastico è offerto dal fatto che gli studenti sono molto disciplinati e non esistono i cellulari durante le lezioni. 

Una esperienza che ha permesso alle docenti dell’Ipseoa “Gagliardi” di poter migliorare il loro bagaglio formativo e culturale anche in termini linguistici, attraverso un interscambio con i colleghi degli altri Paesi in una visione aperta alle altre realtà scolastiche che sono presenti in Europa. Da sottolineare che per tutto il periodo di permanenza a Dublino, le docenti sono state affiancate da un tutor, sia nelle necessità formative che pratiche. Ciò ha consentito di trarre reciprocamente il massimo valore dall’esperienza non solo per l’istituto di destinazione, ma anche per la scuola di provenienza, con ricadute nei confronti degli stessi studenti. 

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