Si ferma la protesta di familiari e dipendenti del “Medical Center don Mottola” di Drapia. Dopo un paio d’ore passate al freddo e sotto la pioggia a dare sfogo alla loro rabbia armati, questa volta, di fischietti, megafono e amplificazione con musica su toni alti, la commissione straordinaria che gestisce l’Asp (Vittorio Piscitelli e Gianluca Orlando, assente Gandolfo Miserendino), grazie soprattutto alla ben calibrata mediazione degli uomini della Digos, riceve una delegazione del don Mottola con in testa il legale rappresentante della struttura, Soccorso Capomolla, e Daniele Gualtieri, segretario generale della Cisl “Magna Grecia”.
Commissione disponibile
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Mezz’ora di confronto a viso aperto nel corso del quale ognuna delle parti in causa ha messo sul tavolo le proprie carte. In particolare, i commissari hanno spiegato i motivi per cui la delibera approvata dall’ex commissario Antonio Battistini non poteva essere subito applicata – pare che la somma prevista di 605mila euro comportasse variazione di bilancio, mentre in delibera si afferma il contrario, per cui il pallino dovrebbe tornare in mano alla Regione – garantendo, comunque, che si stava lavorando per trovare una soluzione. A dimostrazione della loro volontà di affrontare e risolvere il problema, hanno, altresì, aggiunto che oggi pomeriggio, sempre nella sede Asp, ci sarà un incontro con i dirigenti della Regione nel corso del quale si cercherà di sistemare, in via definitiva, tutti i pezzi del puzzle. Dell’esito dell’incontro saranno tempestivamente informate le parti interessate.
Stop al sit-in
Il cardiologo Capomolla, d’accordo con i componenti della delegazione e a conferma della correttezza con cui si vuole portare avanti la protesta, ha fatto presente che il Comitato avrebbe sospeso, temporaneamente, il sit-in mettendo a tacere fischietti, musica e megafoni e tirando via dalle inferriate dell’Asp i tani manifesti esposti all’attenzione della cittadinanza. In pratica, un’apertura di credito nei confronti dei rappresentanti dello Stato chiamati al non semplice compito di mettere fine ad una vertenza che, se fosse stata fatta ogni cosa nel rispetto delle regole, non sarebbe mai dovuta nascere. Appare chiaro, e in tanti l’hanno affermato senza troppi fronzoli, che se le aspettative dovessero essere ancora una volta deluse, la protesta riprenderà il suo corso e si attesterà su livelli meno concilianti. Nel corso della mattinata, a spiegare a tutti i presenti, i passaggi essenziali della vertenza è stato lo stesso Soccorso Capomolla. Un intervento il suo che ha riscosso il consenso unanime dei presenti che non hanno risparmiato applausi quando ha nominato, uno per uno, tutti i 46 sindaci che hanno manifestato solidarietà a lavoratori e familiari del don Mottola.
In campo la Cisl
Importante, nel contesto mattutino, il ruolo svolto dal cislino Daniele Gualtieri arrivato appositamente da Catanzaro. <Alla commissione – afferma – abbiamo chiesto il rispetto dei diritti, che, però, vanno riconosciuti mediante un percorso da portare avanti correttamente. C’è bisogno di calma – prosegue – e di lavorare tutti assieme ringraziando anche la Digos il cui intervento ci ha consentito di salire ai piani alti. Aspettiamo gli esiti dell’incontro. I commissari hanno dimostrato disponibilità e sensibilità rispetto a una vicenda che conoscono bene. Non possiamo far altro – aggiunge – che aver fiducia e auspicare che la vertenza si chiuda in tempi brevi. Se il problema non dovesse essere risolto andremo a chiedere conto alla Regione perché questo territorio ha bisogno di avere dignità al pari di tutti gli altri>.
Solidarietà del Pd
A dare solidarietà ai lavoratori e ai familiari del don Mottola arriva anche una delegazione del Partito democratico con il consigliere regionale Raffaele Mammoliti e il dirigente Mario Rizzo. Anche da parte loro vicinanza e pieno sostegno a chi si sta battendo per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Tarda, invece, la convocazione della Conferenza dei sindaci dalla quale potrebbe partire l’ultima spinta utile per mettere fine alle preoccupazioni di caregivers e dipendenti del don Mottola.