Tengono in mano le foto dei loro cari, ricoverati nella casa di cura Don Mottola Medical Center di Sant’Angelo di Drapia, nel Vibonese. Sono malati gravi, persone che necessitano di assistenza continua: un’assistenza che – denunciano le famiglie – è stata loro negata perché “qualcuno o qualcosa ha deciso così”. Un sentimento di profonda indignazione attraversa i parenti, convinti che “si stia scherzando sulla pelle degli ammalati”. Ma non intendono arrendersi. Accanto a loro ci sono i dipendenti della RSA e l’amministratore unico, il dottor Soccorso Capomolla, che ancora una volta si sono radunati davanti ai cancelli dell’Azienda sanitaria provinciale per reclamare ciò che ritengono essere stato arbitrariamente tolto: il diritto alla salute.
Il piano
Il piano
Nel nuovo piano di riorganizzazione territoriale, infatti, sono stati eliminati improvvisamente due servizi fondamentali: la riabilitazione estensiva a ciclo continuo e la riabilitazione estensiva a ciclo diurno. Per utenti fragilissimi, la perdita di queste prestazioni “equivale – sottolineano i familiari – a un vero e proprio abbandono”. A nulla, denunciano, è servito l’incontro con la terna commissariale dell’Asp e una loro rappresentanza.


