Doris Lo Moro non ha alcuna intenzione di fermarsi. Il secondo posto conquistato al primo turno delle amministrative di Lamezia Terme, con il 31,77%, che l’ha portata al ballottaggio con il candidato del centrodestra Mario Murone, non la scoraggia, ma anzi rafforza la sua determinazione. La sua è una lettura lucida e franca del voto, priva di giri di parole, coerente con il suo stile politico diretto e senza infingimenti.
“Era ragionevole pensare a un ballottaggio – afferma –, ma, parlando con sincerità, pensavo di avere più consenso rispetto a Murone. Il secondo posto poteva anche starci, ma con numeri diversi”. Da qui, spiega, è nata la necessità di analizzare il voto in profondità per capire come orientare i prossimi passi. “Intendo andare avanti per vincere – ribadisce con fermezza –. Non mi adeguo a questo risultato”.
Non è la prima volta che Doris Lo Moro affronta una sfida al secondo turno. E la memoria la riporta a una campagna che partì da un modesto 20% per chiudersi trionfalmente al 60%. “Il ballottaggio – sottolinea – è un’altra elezione, si riparte da zero. La mia esperienza mi dice che si può ribaltare ogni pronostico, se si lavora bene e con convinzione”.
Un punto di forza, secondo la candidata, è stato l’aver costruito e mantenuto una coalizione coesa. “Avevo l’ambizione di mettere insieme una squadra ampia e solida. E ci sono riuscita: siamo andati uniti, i risultati tra me e le liste sono stati sostanzialmente in linea. Io ho retto grazie alla coalizione e la coalizione ha retto con me”.
Sull’altro fronte, osserva, il centrodestra si è presentato con una forza consolidata, “forte anche della presenza di tutti i consiglieri uscenti” e, accusa, di “quella dinamica dei pacchetti di voti che continuo a denunciare, pur sapendo che finora queste denunce sono cadute nel vuoto”. Ma, precisa, “lì hanno spinto Murone, qui ho spinto io. Ed è su quella spinta che continueremo a costruire”.
Quanto alla tanto discussa maggioranza che il centrodestra rivendica di avere in Consiglio, Lo Moro invita alla cautela. “Intanto i dati ufficiali ancora non ci sono. Quelle percentuali del 52% sono da correggere. Dai nostri controlli emerge che il margine reale sarebbe di poco superiore al 50%, parliamo di una differenza di 141 o 150 voti, non è questo il punto. Molti consiglieri della nostra coalizione ci hanno segnalato annullamenti di schede difficili da comprendere. Dunque, sarà necessario verificare tutto con attenzione”.
Nessun allarmismo e nessuna rassegnazione da parte della candidata, neanche rispetto all’eventualità di trovarsi in Consiglio in minoranza. “Parlare ora di un’anatra zoppa è prematuro. Sono convinta che non sarà così. E comunque, lo dico con chiarezza: non ci saranno compromessi. Chi mi conosce sa che su certi valori non si media. Abbiamo un programma, e quel programma dovrà essere attuato, con i consiglieri che ci saranno. Poi si vedrà”.
Per ora, però, l’obiettivo è uno solo: vincere il ballottaggio. “Tutto il resto verrà dopo”, conclude. Ma la determinazione, quella, è già tutta qui.