Dottoressa aggredita in visita domiciliare, il divieto di avvicinamento dopo due mesi

I fatti risalgono ai primi giorni di febbraio quando il medico venne chiamata durante la notte per una visita domiciliare

Se l’è cavata con un divieto di avvicinamento il sessantenne di Cessaniti che i primi giorni di febbraio ha cercato di aggredire dentro la sua abitazione la dottoressa di Guardia medica. I Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare (divieto di avvicinamento  ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa), con obbligo di rimanere ad una distanza minima di 500 metri e di non comunicare con la stessa attraverso qualsiasi mezzo. L’uomo, tuttavia, verrà monitorato attraverso un dispositivo elettronico.

Il provvedimento che di fatto interpreta la normativa vigente arriva in sostanza a due mesi di distanza dall’accaduto. Le indagini dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal Proc. Camillo Falvo, hanno consentito di identificare il responsabile dell’aggressione commessa nello scorso febbraio ai danni di una guardia medica in servizio. Era notte quando il medico in turno presso la postazione di continuità assistenziale, una giovane di 29 anni, è stata attivata per il presunto malore di un cittadino, che lamentava anche difficoltà respiratorie. Recatasi immediatamente sul posto, il sanitario ha constatato le condizioni di salute non gravi dell’uomo.

Il provvedimento che di fatto interpreta la normativa vigente arriva in sostanza a due mesi di distanza dall’accaduto. Le indagini dei militari dell’Arma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal Proc. Camillo Falvo, hanno consentito di identificare il responsabile dell’aggressione commessa nello scorso febbraio ai danni di una guardia medica in servizio. Era notte quando il medico in turno presso la postazione di continuità assistenziale, una giovane di 29 anni, è stata attivata per il presunto malore di un cittadino, che lamentava anche difficoltà respiratorie. Recatasi immediatamente sul posto, il sanitario ha constatato le condizioni di salute non gravi dell’uomo.

Al termine della visita, però, il 60enne si sarebbe mostrato violento nei suoi confronti, aggredendola alle spalle e tentando di trascinarla all’interno della casa. Per fortuna il giovane sanitario riusciva a divincolarsi e fuggire chiamando i soccorsi. Il pronto intervento dei militari dell’Arma e le successive indagini, coordinate dalla Procura di Vibo Valentia, hanno consentito di ricostruire il grave episodio di aggressione fisica ai danni della giovane dottoressa, che purtroppo si inserisce in una statistica preoccupante.

Nel territorio della Provincia Vibonese, dall’inizio dell’anno si sono verificate più di 5 aggressioni, dato che purtroppo risulta in linea anche con quelle degli precedenti anni. L’applicazione della misura cautelare nei confronti del presunto aggressore è un passo fondamentale per interrompere queste condotte violente e prevenire che vengano commessi nuovi e più gravi fatti reato. Costituisce inoltre segnale importante, che testimonia l’incessante lavoro dei militari dell’Arma e della Procura di Vibo Valentia per contrastare i reati di violenza, anche commessi ai danni di operatori di pubblici servizi per la comunità e soprattutto, ancora una volta, ai danni di una donna.

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