Paura o più semplicemente sfiducia. In tre comuni della Calabria i cittadini hanno deciso di non andare alle urne. L’8 e il 9 giugno non ci saranno né candidati a sindaco e, tantomeno, aspiranti alla carica di consiglieri da votare. In sostanza nessuno ha ritenuto di presentarsi alla guida dei rispettivi Comuni.
E’ piuttosto sorprendente vedere che nessuna lista è scesa in campo in Comuni così piccoli dove il contatto tra cittadini e rappresentanti istituzionali teoricamente dovrebbe essere ancora più stretto. Tutto questo solleva delle domande che la politica ed i rappresentanti del governo dovrebbero porsi. Invece fra poco meno di un mese a Melissa, in provincia di Crotone; San Luca e San Lorenzo (Reggio Calabria) spetterà ai commissari delle Prefetture dover amministrare per conto dei cittadini. Come dire che in alcune realtà della Calabria la democrazia è finita sotto chiave.
E’ piuttosto sorprendente vedere che nessuna lista è scesa in campo in Comuni così piccoli dove il contatto tra cittadini e rappresentanti istituzionali teoricamente dovrebbe essere ancora più stretto. Tutto questo solleva delle domande che la politica ed i rappresentanti del governo dovrebbero porsi. Invece fra poco meno di un mese a Melissa, in provincia di Crotone; San Luca e San Lorenzo (Reggio Calabria) spetterà ai commissari delle Prefetture dover amministrare per conto dei cittadini. Come dire che in alcune realtà della Calabria la democrazia è finita sotto chiave.
Una situazione piuttosto grave che potrebbe essere indicativa anche di altri fattori, come la mancanza di interesse dei cittadini nell’ambito politico locale, la scarsa partecipazione civica o le sfide specifiche che il Comune potrebbe affrontare. Ma potrebbe essere anche il momento opportuno per riflettere sulle modalità di coinvolgimento dei cittadini e sull’importanza di avere rappresentanti che possano lavorare per il bene della comunità
Ha deciso di non candidarsi anche il primo cittadino uscente di San Luca, Bruno Bartolo, in carica dal 2019. Lo stesso era stato eletto dopo un periodo di commissariamento del Comune per il mancato svolgimento delle elezioni a causa della mancanza di candidati a sindaco. Spiegherà i motivi della sua decisione il 21 maggio nel corso di un incontro con la cittadinanza. Secondo quanto si é appreso, comunque, non c’é stata alcuna pressione o alcun condizionamento su Bartolo perché non si ricandidasse. Il disimpegno del sindaco uscente, dunque, sarebbe stato determinato esclusivamente da motivazioni politiche.
A San Luca, comune di poco meno di 3.500 abitanti, c’é sempre stata una forte presenza della ‘ndrangheta. In passato il centro del Reggino era considerato uno dei vertici del cosiddetto “triangolo dei sequestri”, insieme a Platì e “Natile” di Careri.
A Melissa invece, sul Comune incombe la paura di uno scioglimento del Consiglio, considerato che da mesi è all’opera una commissione d’accesso agli atti per presunti condizionamenti mafiosi. In tanti altri Comuni, invece, non ci sarà molto da scegliere perché in campo c’è una sola lista e un solo un candidato a sindaco. In questo caso l’avversario è solo il quorum.