Una tragedia profonda ha colpito due comunità sospese tra incredulità e dolore. Martina Piserá, 32 anni, è morta nella notte all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Con lei è morto anche il bimbo di sette mesi che portava in grembo. Due vite spezzate in un solo devastante istante.
Martina era originaria di Pizzo. Dopo il matrimonio, nel 2023, si era trasferita a Mesiano di Filandari, una piccola comunità dell’entroterra vibonese, dove aveva iniziato una nuova vita insieme al marito, Alberto Lascala, titolare di un avviatissimo panificio. Un amore giovane, fresco, che si affacciava con speranza sul futuro.
Una ragazza solare
Chi la conosceva la descrive come una ragazza solare, gentile, sempre pronta a tendere una mano. La sua attesa di maternità era vissuta come un dono, un motivo di festa non solo per la coppia, ma anche per le famiglie e gli amici più vicini. Il pancione cresceva, così come l’emozione per l’arrivo del piccolo. La vita sembrava correre nel verso giusto.
Da qualche giorno, però, era scattato un campanello d’allarme. La giovane aveva avvertito qualche problema legato alla gravidanza e temendo qualcosa si era rivolta al Pronto soccorso dello Jazzolino dove sono stati effettuati tutti gli accertamenti e le consulenze del caso al punto che la donna era sempre rientrata a casa più tranquilla.
Ma nella notte, qualcosa è andato terribilmente storto. Martina ha iniziato a sentirsi male e la corsa all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia si è trasformata in una disperata lotta contro il tempo. I medici hanno fatto tutto il possibile, ma il quadro clinico si è aggravato rapidamente. A nulla sono serviti i tentativi di salvarla. Il cuore della giovane mamma si è fermato. Ma forse ancora prima si era fermato anche quello del suo bimbo mai nato. Sarà l’autopsia ad accertarlo.
Silenzio struggente
Una notizia che ha lasciato senza fiato chiunque l’abbia appresa. Pizzo si è svegliata nel silenzio attonito di chi non riesce a credere all’irreparabile. Filandari, e la piccola frazione di Mesiano, sono sprofondate in un lutto composto, trattenuto, ma feroce. Due comunità, due paesi, uniti ora da un dolore che va oltre ogni parola.
I social si sono subito riempiti di messaggi, di foto, di ricordi. C’è chi ha postato una dedica silenziosa, chi un’immagine di Martina sorridente, chi un cuore spezzato. Il lutto è collettivo. Si piange una madre che non ha potuto stringere il suo bambino. Si piange un bambino che non ha potuto vedere la luce.
Le indagini
Tutto il resto saranno le indagini a stabilirlo. La drammatica vicenda viene seguita dal procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo. La salma è stata posta sotto sequestro. Oggi pomeriggio il vescovo Attilio Nostro si è recato all’obitorio per benedirla e per una preghiera. Domani, molto probabilmente, l’adempimento di tutti gli atti prima di procedere all’autopsia per accertare le reali cause del decesso della giovane mamma e del suo bimbo mai nato.