Elezioni a Vibo, Umanesimo sociale fuori pure dalla coalizione di Centro

Si sbriciola il Patto per la Città che era stato sugellato da Domenico Consoli e Anthony Lo Bianco

Prima la frattura con il Centrosinistra ora il passo indietro dalla coalizione di Centro, dove Umanesimo sociale aveva sugellato un patto per la città di Vibo in vista delle prossime elezioni amministrative con la formazione politica del consigliere comunale Anthony Lo Bianco. Per il momento, da quanto emerge da un comunicato stampa, il raggruppamento di Domenico Consoli resta fuori dalla competizione elettorale: né col centrosinistra, che vede candidato a sindaco Enzo Romeo, e tantomeno con il Centro che punta tutto su Francesco Muzzopappa.  Resta da definire se potrà trovare obiettivo comuni nel centrodestra che candida a sindaco Roberto Cosentino.
<In una città in cui, molto vero-similmente, la politica necessita di un’energica azione catartica, Umanesimo Sociale, nell’ottica del rinnovo del Consiglio Comunale – si legge nella nota –  aveva avviato una serie di interlocuzioni nell’intento di raggiungere un diritto di tribuna che le consentisse di svolgere il ruolo di sentinella della legalità. La storia del recente passato è nota. L’alveo naturale – viene chiarito – sulla base dei riferimenti statutariamente ben identificati in aree culturali e geopolitiche note, è venuto meno per una mai ricomposta frattura pubblica unilateralmente assunta dal centrosinistra. Ed in assenza poi di una coraggiosa, seppur rischiosa, assunzione di pubblica responsabilità e di autorevole iniziativa che ricercassero la ricucitura di un ormai insanabile strappo ne è conseguita una deriva delle dinamiche dialogiche>.

Alla ricerca di un coinvolgimento con la società civile, Umanesimo Sociale <ha poi posto in essere un patto con la città con Anthony Lo Bianco, consigliere comunale in carica. Era stato esperito un importante sforzo per un avvio di discussione con l’area multi- variegata del centro che, pur avendo accettato, in maniera totale, una serie di rigidissimi paletti quale condizione pregiudiziale, per una prova di dialogo, si è scontrato con l’inadattabilità dei riferimenti istitutivo-culturali di Umanesimo Sociale che ha trovato, nell’inevitabile riscoperta della diversità tra le due realtà, l’impossibilità dell’implementazione del dialogo>.

Alla ricerca di un coinvolgimento con la società civile, Umanesimo Sociale <ha poi posto in essere un patto con la città con Anthony Lo Bianco, consigliere comunale in carica. Era stato esperito un importante sforzo per un avvio di discussione con l’area multi- variegata del centro che, pur avendo accettato, in maniera totale, una serie di rigidissimi paletti quale condizione pregiudiziale, per una prova di dialogo, si è scontrato con l’inadattabilità dei riferimenti istitutivo-culturali di Umanesimo Sociale che ha trovato, nell’inevitabile riscoperta della diversità tra le due realtà, l’impossibilità dell’implementazione del dialogo>.

<Questo – conclude la nota – in estrema sintesi il tentativo di percorso della nostra associazione, non esente né scevro da battute di arresto e défaillances ma finalizzato alla ricerca di una posizione autentica sempre più impedita da agibilità politiche praticabili che la porteranno ad una riflessione profonda non tanto di tipo identitario ma di qualsivoglia possibile posizione percorribile ed efficace per la massima perseguibilità del bene comune>.

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